Politica

Il Pd attacca ancora
la giunta Bongiovanni
nella lettera agli iscritti

CASALMAGGIORE – In anticipo di circa 24 ore sul consiglio comunale, il Partito Democratico di Casalmaggiore torna ad attaccare la Giunta Bongiovanni con una lettera rivolta e indirizzata agli iscritti, nella quale le iniziative della nuova amministrazione vengono definite “inefficaci e mortificanti”. La missiva passa in rassegna i vari temi, quelli più caldi almeno, che il nuovo sindaco si è trovato ad affrontare, criticando aspramente il suo operato. Eccone il contenuto integrale, precisando che buona parte dei problemi indicati nella lettera saranno sollevati anche da interpellanze nella prossima seduta consiliare.

Questione Mensa. Vorremmo evidenziare che la scarsa sensibilità degli Amministratori su un problema così delicato, ha già prodotto un danno sostanziale grave, ovvero l’esclusione di alcuni bambini dalla mensa, nonché un danno di immagine a tutta la Comunità (si vedano gli articoli apparsi sulla stampa nazionale, Il Fatto Quotidiano del 24/10/2014 e Il Corriere della Sera del 06/11/2014). Le dirigenti scolastiche hanno giustamente dichiarato alla stampa la loro contrarietà con toni netti e preoccupati “i cittadini di domani sono i capri espiatori di oggi”. Ora il sindaco tenta di salvare la faccia concedendosi in incontri con le famiglie, con i Sindacati ecc. ma l’offesa a questi bambini (che in quanto tali sono incolpevoli indipendentemente dai comportamenti delle famiglie), l’offesa alla cittadinanza e ai suoi valori migliori, l’offesa all’istituzione scolastica e al suo impegno a favore dell’integrazione, rimangono e costituiscono a nostro avviso un auto-goal. Sappiamo che già 117 bambini godono del servizio in esenzione e 132 a tariffa ridotta: si doveva, come già nel recente passato ha fatto la Giunta Silla, gestire ogni singolo caso di protratta morosità con l’attenzione e la lungimiranza necessari.

Questione tagli alla scuola. I tagli ai finanziamenti destinati alla scuola pubblica e obbligatoria da parte del Comune ci paiono un obbrobrio. Il fatto che alle famiglie sia richiesto ormai da anni un contributo in denaro, uno per ciascun figlio ogni anno, testimonia che l’istituzione scolastica è in condizioni economiche insufficienti. Il ruolo insostituibile della scuola pubblica nella formazione della società futura e per la tenuta sociale attuale è indiscutibile e ci sembra un dovere di ogni amministrazione sostenerla in modo assolutamente prioritario. L’amministrazione Bongiovanni ha ripetutamente rivendicato per sé una politica a favore della famiglia e della famiglia con figli in particolare. Non sarà forse più possibile rimediare alla evidente incongruenza poiché nel frattempo ha dirottato i fondi altrove attuando scelte di politica clientelare con contribuzioni “neanche richieste” di denaro pubblico.

Questione anti-accattonaggio e anti-abusivismo. A più riprese, con diverse iniziative (l’ultima delle quali il presunto contrasto alla contraffazione in occasione della fiera di San Carlo) l’obbiettivo vero era catturare l’attenzione, offrendo lo spettacolo del mendicante cacciato, “normalizzato”, dell’abusivo perseguito e finito nelle mire delle forze di polizia come un pericoloso criminale. Lo scopo era sbandierare sui media queste misure a puro scopo propagandistico, era cioè l’annuncio come tale indipendentemente dalle strategie impiegate e dagli esiti che erano scontati. Ancora più impensabile spacciare tali provvedimenti per una politica a favore del rilancio del commercio di Casalmaggiore e del suo centro storico. Quest’ultima sì, però e per quanto anch’essa complessa rappresenta invece una sfida con cui gli amministratori dovrebbero provare a misurarsi. Sui i temi dell’accattonaggio e dell’abusivismo non ci riteniamo buonisti, piuttosto poniamo con intransigenza una richiesta minima, ossia pretendiamo per ciascuno sempre il massimo rispetto della dignità umana. Alla Politica chiediamo con uguale intransigenza il rispetto dovuto alle condizioni di povertà e di disagio.

Questione crocifisso. Il principale simbolo della cristianità, il Crocifisso, in sala consigliare c’è sempre stato, c’è tutt’ora e nessuno intende rimuoverlo. Sull’eventuale decisione di sostituirlo con il prezioso oggetto di fede e di culto donato alla Comunità il nostro parere è che si ringrazi ufficialmente il concittadino offerente per il gradito gesto e si collochi il crocifisso in questione nel luogo più adatto (Chiesa o Museo…), sicuramente non nella Sala Consiliare, che è luogo LAICO per eccellenza. La libera professione di fede religiosa al pari della laicità dello Stato e delle sue istituzioni sono valori irrinunciabili, anche per la stessa Chiesa, da custodire gelosamente per consentire la pacifica e rispettosa convivenza tra tutti i cittadini. Il bel Crocefisso, e i cattolici accanto a Lui, rischia davvero di perpetuare ancora una volta l’immagine di una comunità cristiana solo impegnata a difendersi, senza occuparci in modo reale di chi è nel bisogno e senza neppure parlare con chi è in qualche modo diverso da noi.

Società inclusiva o esclusiva? A questo punto poniamo una domanda, segno del nostro sincero sconcerto: che senso ha parlare di “amministratori cattolici che hanno il dovere morale di agire a favore dell’uomo per costruire una Comunità migliore”, quando si progetta di trasformare la nostra comunità all’insegna dell’esclusione? Di intaccarne la coesione sociale, dando per primi, attraverso i provvedimenti amministrativi, esempi di atteggiamenti discriminatori? Quando si evita di proposito di praticare la carità, di accollarsi anche solo in minima parte il bisogno di chi sta peggio? I cattolici hanno il dovere morale di accogliere e stare con tutti, mostrando profondo rispetto anche per chi non condivide la loro Fede. E questo è il modo di affermare con forza la propria identità.

All’interno del Partito Democratico di Casalmaggiore molti sono cristiani e cattolici, altri laici. I nostri valori sono ben radicati nella nostra Carta Costituzionale e rafforzati dalla cornice dell’Unione Europea. Le nostra fondamenta sono la democrazia intesa come partecipazione, solidarietà, inclusione; la centralità e l’universalità dei diritti umani, primo tra tutti il lavoro; una visione della politica che si caratterizza per il rigore morale, le capacità operative, l’assunzione di responsabilità, il perseguimento del bene comune, la tutela dell’ambiente, altro bene comune che ci è dato solo in prestito. Ci preme riaffermare nella società e fra gli Stati il valore inestimabile della Pace e ci facciamo promotori di questo primario diritto di tutte le Nazioni: la pace nella giustizia. Crediamo nella assoluta compatibilità tra i valori cristiani e i valori civili espressi nella Costituzione Italiana.

Ci piacerebbe che quante più persone possibili, ciascuna con la sua specificità, in spirito di servizio e di dialogo partecipassero attivamente a questo difficile e appassionante compito che è la buona politica. Invitiamo con questa lettera i cittadini scontenti a farsi sentire e gli attuali Amministratori a valutare con lungimiranza tutte le prossime iniziative sociali, perché l’unità del tessuto sociale e la coesione sono dei beni primari da preservare e difendere. Da parte nostra, vigileremo con attenzione e faremo proposte con spirito costruttivo”.

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