Cronaca

Nel delitto Froldi
spuntano legami
con Casalmaggiore

Nella foto, il Tribunale di Mantova

CASALMAGGIORE – Il processo sul delitto di Rodolfo Froldi, l’agricoltore 76enne trovato morto nelle campagne di Bozzolo il 4 luglio di due anni fa, allarga le indagini a Casalmaggiore. L’inquietante particolare è emerso verso la fine dell’udienza che si è tenuta lunedì a Mantova durante l’interrogatorio di uno dei tre imputati del terribile fatto di sangue. Due di loro hanno scelto la formula del rito abbreviato mentre Cezar Costantin Agapi ha deciso di difendersi dall’accusa che lo vede responsabile materialmente della soppressione fisica del possidente agricolo di 65 anni. Durante l’interrogatorio degli altri due rumeni coinvolti, il più giovane, il 20enne Pavel Costantin Ababei ha raccontato di essere stato solo testimone e di essersi allontanato con il 32enne Nicola Stoleru quando ha visto l’anziano a terra sanguinante e con le mani legate. “Mi avevano detto che dovevamo fare un furto invece Agapi lo ha spinto a terra, legandolo e picchiandolo. Frugandogli in tasca per prelevargli le chiavi di casa. Poi Agapi ha preso la vecchia Panda dell’agricoltore spostandola da un’altra parte”. Versione che andrà confrontata con quanto dirà quest’ultimo nell’udienza che lo attende in Corte d’Assise. L’interrogatorio di lunedì ha visto emergere alcuni particolari che prima non si conoscevano come appunto il riferimento a due rumeni residenti a Casalmaggiore dove i tre coinvolti nell’episodio di Bozzolo avrebbero soggiornato. Quale possa essere il coinvolgimento dei due ‘casalesi adottivi’ lo si saprà presto. Da quanto è parso di capire potrebbe emergere nei loro confronti un reato di complicità nel caso li avessero tenuti nella loro abitazione durante la lunga latitanza prima della cattura da parte dei carabinieri di Mantova.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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