Scabbia a scuola,
almeno sette i casi
accertati a San Giovanni
SAN GIOVANNI IN CROCE – L’acaro della scabbia accompagna l’uomo al lavoro, in palestra e in altri luoghi pubblici dove il contagio può avvenire molto rapidamente. Il parassita depone le uova sulla pelle riproducendosi vorticosamente. Un solo paziente è in grado di creare un effetto domino incredibile coinvolgendo altre persone vicine.
E’ ciò che è accaduto nei giorni scorsi nelle scuole medie di San Giovanni in Croce, dove una ragazzina di origini straniere avrebbe per prima accusato i sintomi, cominciando a grattarsi e manifestando squame cutaneo sul corpo. Purtroppo il parassita si è spontaneamente propagato ai compagni di classe, coinvolgendone almeno sei o sette, nonostante inizialmente il caso fosse stato bollato come non preoccupante. Naturalmente i responsabili scolastici hanno dato l’allarme, segnalando il problema sia al medico che agli uffici competenti e mantenendo la notizia riservata per non creare situazioni di panico ed eccessiva preoccupazione.
Tuttavia si è provveduto a chiudere un paio di palestre per il tempo necessario alla disinfestazione. Operazione che sarebbe stata seguita direttamente dal sindaco di San Giovanni Pierguido Asinari, coadiuvato dall’agente di polizia locale Pierangelo Stringhini, utilizzando il potente getto di un pulivapor. Come spiega la scienza medica, oltre alla trattamento sui pazienti, con applicazione di farmaci specifici sulla pelle, si deve procedere al lavaggio energico di lenzuola, tappeti, materassi. Elementi quest’ultimi presenti nelle palestre di San Giovanni e di Solarolo, che insieme a Voltido e San Martino del Lago fanno parte dei Comuni “Unione Palvareta Nova”. Tutte località dove risiedono i ragazzi che frequentano il plesso scolastico di San Giovanni. Una volta completata la profilassi necessaria, i locali delle palestre sono tornati ad essere riutilizzati e riaperti.
Rosario Pisani
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