Battaglia Tasi
anche a Rivarolo
L’affondo di Milani
Nella foto Raffaele Milani
RIVAROLO MANTOVANO – Non solo Casalmaggiore. Anche a Rivarolo Mantovano tiene banco la battaglia sulla Tasi, la cosiddetta tassa sui servizi indivisibili, pagata almeno per la prima rata nei giorni scorsi. Il Consiglio Comunale infatti lo scorso settembre ha deliberato le aliquote per la nuova imposta: tuttavia, in quella sede, il capogruppo di minoranza Raffaele Milani e gli altri consiglieri di minoranza hanno fortemente criticato la proposta della giunta comunale ed hanno cercato di spiegare all’intero consiglio i motivi per i quali la sua lista ha votato contro alla proposta.
“Una scelta che si rivelerà un vero salasso per gli imprenditori e i commercianti rivarolesi in primis, già colpiti duramente anche dall’Imu – dichiara Milani – . Abbiamo fatto presente che un’aliquota del 2 per mille sugli immobili di categoria catastale C (negozi e botteghe) e D (magazzini, fabbricati, opifici, ecc) rappresenterà una batosta economica per i nostri commercianti e imprenditori, se proprio si voleva applicare l’aliquota massima (10,60 somma Imu più Tasi) allora, come da noi proposto, occorreva abbassare l’aliquota Imu dall’8,6, proposta da questa amministrazione a Giugno, al 7.6 (minimo di legge) e alzare contemporaneamente la Tasi. Il gettito fiscale per il comune non sarebbe cambiato, avendo le due imposte la stessa base imponibile, ma da un punto di vista fiscale, poiché la Tasi è detraibile nella dichiarazione dei redditi al 100% e l’Imu per il 2014 nella misura soltanto del 20%, i nostri commercianti e imprenditori avrebbero potuto risparmiare qualche decina o centinaia di Euro, a seconda delle rendita catastale, che invece in questo modo finiranno allo Stato. Ci sembrava una regola di buon senso e abbiamo cercato di farlo capire anche agli altri consiglieri di maggioranza che possiedono negozi o fabbricati o hanno parenti che ne usufruiscono. Ma abbiamo ottenuto da parte loro incredibilmente solo silenzio, come se risparmiare di questi tempi qualche euro fosse un controsenso”.
“Ma il vero scandalo – continua Milani – si ha con l’abitazione principale in quanto non avendo previsto detrazioni, come invece avveniva con l’Imu nel 2012, coloro che nel 2012 non hanno pagato Imu in quanto proprietari di abitazioni con bassa rendita catastale si trovano ora la sorpresa di pagare la Tasi e coloro che sono proprietari di abitazione di un certo valore pagheranno meno Tasi rispetto a quanto pagato nel 2012 per l’Imu. Praticamente il contrario di quanto prevedono i principi di equità e solidarietà fiscale. Tuttavia il nostro gruppo non si è limitato a criticare la proposta, abbiamo voluto essere collaborativi ed abbiamo proposto noi stessi una rimodulazione dell’aliquota sulle prime case e forme di detrazione legate alla rendita catastale, che avrebbero reso giustizia a chi meno può dare perché meno ha. Anche qui il sindaco e gli altri consiglieri si sono limitati ad ascoltare e l’unica cosa che il sindaco ha saputo dirci sorprendentemente è che se avevamo una formula magica potevamo approvarla noi prima del 25 maggio, non ricordando o, forse non sapendo, che per legge nei 45 giorni precedenti le elezioni non è consentito ai Comuni deliberare”.
“Quindi abbiamo chiesto – conclude Milani “che la nostra relazione fosse allegata al verbale affinché rimanga agli atti e tutti la possano leggere. Infine ci terremo a fare una riflessione: dov’è finita la tanto acclamata trasparenza predicata a destra e a sinistra dal sindaco e dalla sua lista? Perché in quel consiglio comunale, a differenza delle altre sedute, non c’era la ripresa video? Forse perché l’argomento tasse è spinoso da affrontare, per di più con una proposta impopolare come la loro? Addirittura non è stato nemmeno pubblicata sulla pagina Facebook la convocazione del Consiglio stesso. E poi come annunciato dal sindaco in campagna elettorale tutte le principali decisioni non dovevano essere prese congiuntamente con i cittadini e non imposte dall’alto come invece accusavano noi? Se istituire una nuova tassa non lo è, pensiamo saranno assai poche le decisioni che saranno prese con i cittadini. Noi almeno nel 2012, in occasione dell’introduzione dell’Imu, avevano fatto un’assemblea pubblica per spiegarne ai cittadini il funzionamento”.
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