Politica

Tasi, la replica
del Comune: “Stime
confermate e documentate”

Nella foto, da sinistra il sindaco Bongiovanni e l’assessore al Bilancio Poli

CASALMAGGIORE – “Da assessore al Bilancio ci tengo a fornire alcune doverose precisazioni ed integrazioni al fine di far avvicinare sempre di più le fumose acclamazioni politiche alla documentabile ed effettiva realtà dei fatti”: inizia così la replica di Marco Poli alla preannunciata interrogazione dei consiglieri di minoranza Pierluigi Pasotto e Francesco Bini circa una verifica del gettito previsto per le tasse comunali. “Tasi ed Imu – spiega l’assessore Poli – sono imposte di natura patrimoniale, che vanno, purtroppo, a colpire il patrimonio immobiliare del contribuente. La Tasi è un’imposta nuova di prima e difficile applicazione, che colpisce di base tutto il patrimonio immobiliare italiano ad eccezione dei terreni agricoli. Tale nuova imposta non è confrontabile con altre precedenti imposte, come vorrebbe fare il Consigliere Pasotto, presumo, senza esserne certo, che lo stesso Consigliere effettui i suoi ipotetici confronti con l’Imu 2012 applicata dalla Giunta di cui era membro, limitatamente alla quota di spettanza dell’Abitazione principale aliquota 5 per 1000 e detrazione di 200 euro più 50 euro per figlio, detrazioni minime fissate dalla legge”. “Noi – precisa Poli – secondo una scelta per la quale siamo orgogliosi di aver avuto apprezzamenti per la sua semplicità e chiarezza, abbiamo preferito applicare l’imposta solo sull’abitazione principale e sugli immobili rurali strumentali ai fini di evitare una duplicazione con l’Imu. Ogni immobile ubicato nel Comune di Casalmaggiore risulta quindi assoggettato ad una sola imposta”.

La minoranza di centrosinistra aveva attaccato l’amministrazione comunale sostenendo che la Tasi fosse “una legnata” per le famiglie con reddito fisso e figli a carico e per gli anziani: “Non sono in grado di conoscere con quali criteri utopistici il Consigliere Pasotto abbia affermato questo”, risponde Poli. “Rispetto all’Imu 2012 sull’abitazione principale, si trovano a pagare qualche decina di euro in più gli immobili di pochi vani e qualche decina di euro in meno gli immobili grandi. Dalle considerazioni si desumerebbe che le famiglie numerose e le persone anziane abitino tutte in immobili piccoli e di proprietà. Le famiglie numerose che provvedono all’acquisto di una casa solitamente lo fanno commisurandola alle loro esigenze. Nel nostro Comune sono presenti numerose persone anziane, talvolta sole, in particolar modo nelle frazioni, che abitano in case di proprietà molto grandi, le famose case padronali dove, fino a qualche decennio fa, vivevano più nuclei familiari. Quindi proporzionalmente è vero il contrario di ciò che afferma il consigliere Pasotto”. “Le stime – aggiunge Poli – sono state fatte congiuntamente dal sottoscritto con la Ragioneria e con l’Ufficio tributi utilizzando i software di calcolo messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Calcoli avallati dal Collegio dei Revisori, il tutto documentato da atti Comunali o riscontrabili tra le carte di lavoro”.

L’assessore al Bilancio poi approfondisce: “L’aliquota scelta per mantenere gli equilibri di un bilancio già approvato dall’Amministrazione di cui faceva parte il Consigliere Pasotto è pari al 2,50%, la metà di quella applicata per l’Imu sull’abitazione principale dalla precedente Giunta nell’anno 2012. Il riferimento fatto a comuni limitrofi è fuorviante, per diversi motivi. Le amministrazioni potevano decidere di applicare l’imposizione fiscale Tasi sulla totalità degli immobili e non solo sull’Abitazione principale con evidente diminuzione dell’aliquota applicata. I tagli nazionali hanno colpito percentualmente di meno i Comuni piccoli rispetto a quelli grandi che sono andati maggiormente in sofferenza e se avevano già l’imposizione ai massimi, sono falliti o quasi, si veda Roma Capitale, salvata da apposita legge di fine 2013”.

Per quanto concerne il gettito, “per l’imposta Tasi si prevede di introitare per l’anno 2014 741mila euro, mentre la decurtazione operata dallo Stato al nostro Comune dai trasferimenti per la Tasi è pari a 785mila Euro. Inoltre è giusto precisare che non si è voluto applicare la Tasi sulla totalità degli immobili, con naturale conseguenza che una parte 30%, sarebbe ricaduta sugli occupanti non proprietari degli stessi immobili preservando così tutte quelle famiglie, coppie di fatto, single, anziani già alle prese con la difficoltà di onorare il contratto d’affitto in essere. La maggior parte delle attività commerciali e tutte le attività produttive con immobili in locazione sono state esentate dall’applicazione dell’imposta. Ogni immobile di ogni contribuente di Casalmaggiore è soggetto ad una sola imposta calcolabile in modo chiaro e facile, senza duplicazione di adempimenti e costi di calcolo”. “Fornite le dovute e documentate precisazioni – conclude l’assessore al Bilancio Marco Poli -, lasciamo trarre ai concittadini le dovute conclusioni sull’operato dell’amministrazione comunale”.

Simone Arrighi

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