Cronaca

L’Avo cerca aiuto
e intanto organizza
l’incontro con don Lucini

CASALMAGGIORE – Un nuovo incontro dedicato alla formazione, ma al contempo anche alla cittadinanza interessata. E, pur senza esagerare con l’allarmismo, un piccolo appello: servono forze fresche all’Associazione dei Volontari Ospedalieri (Avo) di Casalmaggiore, che attualmente raccoglie 45 persone che però sono impegnate giorno e notte all’ospedale Oglio Po di Vicomoscano, ma anche alla Casa di Riposo Busi, alla Cooperativa Santa Federici e alla Fondazione Aragona di San Giovanni in Croce. “Siamo un po’ pochi anche se non possiamo considerarci in sofferenza” spiega Francesco Aroldi, volontario “e ci diamo da fare: la speranza, anche per un ricambio generazionale, è che in un futuro possibilmente prossimo possano arrivare forze fresche. Noi nel mentre ci sforziamo di fare informazione, aperta a tutti ma abbastanza specifica anche per chi volesse intraprendere un percorso di volontariato”.

Dopo il primo incontro a San Giovanni presso la Fondazione Aragona venerdì scorso, questo venerdì alle ore 21 presso la Casa del Mutilato di Casalmaggiore toccherà a don Maurizio Lucini, assistente spirituale dell’Ospedale Maggiore di Cremona, relazionare sul tema dell’assistenza volontaria nei luoghi di sofferenza, dove la formazione è sempre più che mai necessaria. Don Maurizio Lucini è nato a Viadana il 23 luglio 1969. Originario della comunità S. Pietro Apostolo, è stato ordinato sacerdote il 15 giugno 2002. Per sei anni – dal 2002 al 2008 – è stato vicario della comunità S. Maria Assunta in Piadena. Nel 2008 la nomina ad assistente spirituale a tempo parziale dell’Ospedale Maggiore di Cremona. “La compassione non è sufficiente – ricorda don Lucini – servono anche competenze specifiche. È sempre più necessaria una preparazione umana e spirituale per realizzare una reale prossimità ai malati e farsi comunità esperta nel conforto, capace di strappare dalla solitudine e dall’isolamento coloro che la malattia ha emarginato”. Ricordiamo che Avo opera da oltre 30 anni sull’intero territorio Casalasco, con una folta rappresentanza di Casalmaggiore e un discreto numero (15-16 persone) anche dalla vicina San Giovanni in Croce: questi ultimi volontari operano soprattutto all’Aragona per questioni di vicinanza e logistica.

Giovanni Gardani

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