Cronaca

Casalmaggiore abbraccia
don Cesare Nisoli
“Ci aspetta grande sfida”

Nella fotogallery alcuni momenti della celebrazione

CASALMAGGIORE – Casalmaggiore ha accolto, con le sue due parrocchie, don Cesare Nisoli, che dalle ore 12.16 di domenica 5 ottobre è ufficialmente il nuovo parroco di Santo Stefano e San Leonardo. Un percorso che vorrebbe ora proseguire quello iniziato da don Alberto Franzini, parroco per 17 anni, come lo stesso don Cesare si è augurato al termine della cerimonia.

Una celebrazione durata quasi due ore e molto partecipata, con il Duomo di Casalmaggiore gremito come due settimane fa (e forse anche più) quando don Alberto salutò i suoi parrocchiani. Stavolta è stato il turno di don Cesare Nisoli, che con commozione (“mi commuovo facilmente” ha ammesso prima del saluto al termine della messa) ha voluto fortemente pronunciare il suo arrivederci ai pandinesi, che lo hanno accolto per 14 anni.

La messa di ingresso da parte del nuovo parroco è iniziata con una processione dai locali dell’oratorio (dove è avvenuta la vestizione) fino all’altare, guidata dal Vescovo di Cremona monsignor Dante Lafranconi. Ma ad accompagnare don Cesare verso il suo primo cammino pastorale a Casalmaggiore sono stati anche padre Bruno Signori del Santuario della Fontana, oltre a tanti sacerdoti: don Angelo Bravi, don Bruno Galetti, don Marco Notarangelo per Casalmaggiore, e ancora don Andrea Spreafico, parroco di Cicognara nonché nipote di don Cesare, don Fabio Santambrogio, parroco di Martignana di Po, don Luigi Pisani di Rivarolo del Re e, tra i sacerdoti “forestieri”, don Antonio Facchinetti, direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi originario di Brignano, il paese di don Cesare, don Massimo Calvi, parroco di San Sebastiano a Cremona ma originario di Pandino, dove don Cesare era parroco fino a poche ore fa e Matteo Pini, attuale vicario di Pandino, che con don Cesare ha dunque percorso un tratto di strada fianco a fianco in questi anni.

Il primo saluto, sulla soglia del portone principale del Duomo di Casalmaggiore, è arrivato dal sindaco Filippo Bongiovanni, che ha prima ringraziato il Vescovo per la presenza e per avere scelto un sacerdote preparato come don Cesare Nisoli come nuova guida di Casalmaggiore. “Siamo una cittadina molto fervida culturalmente, e non solo: siamo sicuri che qui si troverà bene e troverà il modo di apprezzare la nostra comunità” ha spiegato il sindaco, che ha poi voluto salutare ancora una volta don Alberto Franzini: “Ha costruito un buon solco, l’augurio è che possa lavorare con continuità, vivendo le soddisfazioni che già don Alberto qui ha saputo trovare. Inizia un nuovo percorso di fede, con grande fiducia”.

Don Cesare, una volta all’altare, è stato salutato anche a nome della comunità e dei parrocchiani di Casalmaggiore, mediante un messaggio letto da Silvio Paroli, vicepresidente del consiglio pastorale parrocchiale, che ha ricordato la presenza del nuovo parroco a San Leonardo qualche anno fa come aiuto domenicale, lodandone la preparazione e definendola una garanzia in tempi in cui occorre confrontarsi col “laicismo, il relativismo e l’incoerenza”. “Casalmaggiore” ha ricordato Paroli “vanta peraltro diversi ordini religiosi (tutti presenti o rappresentati in chiesa, ndr) ossia i Frati Cappuccini del Santuario della Fontana, le suore Figlie di Gesù Sofferente e le Ancelle della Carità”. In particolare Paroli ha rimarcato che la famiglia è un tema per il quale don Cesare nel corso dei suoi anni da sacerdote si è speso e si sta spendendo parecchio, rimarcando anche l’importanza dell’oratorio, del lavoro e dell’accoglienza, intesa come integrazione prima che come tolleranza. Erano presenti anche il maresciallo dei carabinieri Giuliano Bertinelli e diversi esponenti del mondo politico casalese (ex consiglieri e attuali assessori, in particolare), mentre in prima fila non è passata in secondo piano la presenza di una folta delegazione di Pandino, con in testa il sindaco Maria Luise Polig.

La nomina di don Cesare è stata ufficializzata dalla lettura del decreto del Vescovo da parte di don Angelo Bravi, all’interno della quale è stato precisato che don Nisoli resterà parroco di Casalmaggiore per nove anni, in quanto a 75 anni dovrà rinunciare all’incarico per raggiunti limiti di età. Il nuovo parroco ha poi benedetto i suoi nuovi fedeli. Il Vangelo con la raffigurazione della vigna come Regno dei Cieli è stato interpretato dal Vescovo Lafranconi come una “lettura ideale per la festa che si celebra oggi: Gesù Cristo mandato tra di noi è un segno inequivocabile della cura che Dio ha di noi. Lo stesso vale per il vostro nuovo parroco: Dio manda tra voi un nuovo pastore e dimostra quanta attenzione abbia per il suo gregge. Dobbiamo porci verso ogni nuovo parroco con un doppio atteggiamento: riconoscere che egli è inviato da Dio e riconoscere che il parroco viene mandato dopo essere stato rivestito della stessa configurazione che lo rende artefice dell’azione ministeriale salvatrice di Gesù. Non solo: non possiamo contrabbandare il vestito con ciò che vi è dentro. E non possiamo fermarci solo agli aspetti criticabili. Vi saranno difficoltà, sicuramente, ma sarebbe da meschini fermarsi alle difficoltà, anziché osservare e ricercare risorse e opportunità che questa nuova figura potrà trasmettervi”.

Al termine della messa, dopo l’eucarestia e il segno della pace scambiato con gli altri sacerdoti e le istituzioni, in una celebrazione costantemente animata dalla corale diretta da Eugenio Negri e accompagnata all’organo da Palmiro Froldi, don Cesare Nisoli ha voluto salutare i suoi nuovi parrocchiani, partendo però dai fedeli che ha lasciato. “Il mio primo pensiero è per i pandinesi, con cui ho vissuto 14 anni” ha spiegato don Cesare cedendo alla commozione “. Anzi sono convinto che una parrocchiana a me tanto cara vi avrà già raccontato i miei pregi e i miei difetti. Ma voglio ringraziare anche il Vescovo, che mi perdonerà se lo metto quest’oggi al secondo posto. Ha vinto le mie remore e i miei timori e mi ha convinto: quando ho deciso di accettare questo incarico l’ho fatto sapendo che sarebbe stato difficile abbandonare Pandino, ma coltivando nel mentre entusiasmo per la nuova avventura. Un entusiasmo che mi auguro possa crescere e che voi mi aiuterete a far lievitare con la vostra preghiera e il vostro aiuto. Ecco, da oggi al primo posto metterò voi, cari parrocchiani di Casalmaggiore, e non me ne vogliano i pandinesi: peraltro ho conosciuto don Alberto, mio compagno di Ginnasio a Cremona, e sono davvero convinto che abbia tracciato un solco giusto, da condividere e proseguire. Abbiamo dinnanzi a noi una sfida, in tempi difficili in cui tutto viene visto come relativo – a partire dalla fede, che spesso non viene “praticata” in base a non si sa quale convinzione -ma sono certo che affrontandola insieme sapremo vincerla. Un’ulteriore grazie, prima di iniziare questo cammino insieme, va a tutti i sacerdoti che mi hanno accompagnato, in particolare a don Marco, don Bruno e don Angelo e ai parrocchiani che mi hanno organizzato questa caldissima accoglienza”.

Giovanni Gardani

 

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