Restauro San Leonardo,
primo passo: “Messo
le mani avanti”
Nella foto, la chiesa di San Leonardo e la raccolta fondi
CASALMAGGIORE – Per immaginare una chiesa di San Leonardo rimessa a nuovo è forse ancora presto, ma intanto una importante mossa è stata fatta. “Abbiamo solo messo le mani avanti” scherza, ma non troppo, don Bruno Galetti, collaboratore parrocchiale “chiedendo al comune di Casalmaggiore le autorizzazioni necessarie”. Come noto, San Leonardo necessita di cure: il tetto della casa parrocchiale e la stessa abitazione sono infatti ammalorati a causa del peso degli anni e delle ultime scosse di terremoto del maggio 2012, che hanno dato il colpo di grazia rendendo di fatto inagibile l’immobile dopo il saluto di don Mario Martinengo, ultimo parroco di San Leonardo prima dell’unificazione delle parrocchie con Santo Stefano. Non solo: anche il tetto della chiesa stessa, dopo la pulizia dal guano di piccione, presenta fessure pericolose, dalle quali gli agenti atmosferici arrivano anche a colpire restauri e affreschi interni alla chiesa.
Insomma un intervento è necessario ma servono oltre 100mila euro. Sin qui nulla di nuovo: la raccolta fondi tra i fedeli ha portato in dote 18mila euro, altri arriveranno dalla Curia grazie all’8 per mille, ma ora si attende soprattutto la data del 7 ottobre, quando la Diocesi incontrerà i nuovi parroci per capire le esigenze primarie a livello strutturale. Tra questi anche don Cesare Nisoli, che domenica farà il suo ingresso in Duomo. Intanto, però, le pratiche burocratiche sono state espletate: la Dia, denuncia di inizio lavori, per il restauro e risanamento conservativo, compare all’albo pretorio del comune. Il geometra Stefano Busi e l’architetto Barbara Concari hanno già in mano i progetti, con il geometra comunale Pietro Lipreri nominato responsabile del procedimento. San Leonardo per ora deve ancora attendere, insomma, ma presto – chissà magari entro l’anno – potrebbe anche vedere nuova luce.
Giovanni Gardani
© RIPRODUZIONE RISERVATA