Politica

Mozione e interpellanze,
ping pong tra la giunta
e il consigliere Pasotto

Nella foto Bongiovanni e Pasotto, protagonisti del botta e risposta

CASALMAGGIORE – Una mozione e cinque interpellanze, tutte a firma del gruppo Silla Sindaco (anche se Claudio Silla era assente mercoledì): il consiglio comunale di Casalmaggiore si è animato soprattutto sul botta e risposta tra il sindaco Filippo Bongiovanni, e alcuni membri della sua giunta, e l’ex assessore ora consigliere di minoranza Pierluigi Pasotto, accanto al consigliere Francesco Bini. Per maggiore chiarezza dividiamo la discussione in vari paragrafi

INDENNITA’ – Il gruppo Silla Sindaco ha invitato la nuova giunta, composta per legge da cinque assessori, a ridursi i compensi di indennità, in quanto la giunta risulta più costosa di quella di Claudio Silla, che pure era composta da sei assessori, uno in più. La mozione, firmata anche dal Movimento 5 Stelle, parte dal fatto che, a detta del gruppo di minoranza, prima la giunta Silla era arrivata a una spesa totale per le indennità circa 570mila euro, mentre ora, in fase preventiva, si parla di 650mila euro. Bongiovanni ha risposto portando in consiglio la sua busta paga e quella dei vari assessori ed elencando le cifre. “Questa mozione ci consente di fare un’operazione trasparenza. Io percepisco 2160 euro netti, Carena 1100 euro, Valentini 400 euro essendo lavoratrice dipendente, Poli 750 euro, Leoni 1175 euro, Salvatore 1300 euro e Micolo 1000 euro. L’indennità è piena per i libero professionisti, mentre il discorso cambia per i dipendenti, ma io ho voluto scegliere persone capaci, senza chiedere loro che lavoro facessero. Non solo: voi in realtà avete speso circa 180 euro più di noi: ai vostri conteggi, che peraltro sono sbagliati dato che a noi risulta una cifra di 584462 euro, vanno aggiunti i 66mila euro per pagare una delle due persone che nei primi due anni e mezzo erano inserite nello staff del sindaco. Ecco perché la differenza tra noi e voi non c’è, o meglio voi avete speso 180 euro in più”.

La mozione chiedeva infatti di abbassare l’indennità della nuova giunta, rapportandola ai costi della giunta precedente. “Avete parlato in campagna elettorale di spending review e di essere contrari ai professionisti della politica” ha risposto Pasotto “ma in questo modo perdete l’opportunità di dare un segnale forte alla popolazione in tempo di crisi. Io non sono per la politica a costo zero, ma non è possibile che la vostra giunta spenda più della nostra con un assessore in meno. La nostra mozione non vuol essere una provocazione, ma un richiamo: sarete posti di fronte al fatto che, dinnanzi a tasse che aumentano, voi percepite più della giunta precedente”.

Carlo Gardani del Listone ha appoggiato la mozione “intesa non come una critica ma come un invito. Del resto sono sempre stato per la politica a costo zero. Per conto mio voterò a favore: chi ha già un lavoro ben retribuito può rinunciare al suo compenso in giunta, o comunque ridurselo”. Il presidente del consiglio Marco Micolo ha preso le difese della giunta sostenendo che “la mozione parla di allineare i costi e mi pare siano già allineati, come il sindaco ha specificato”. La mozione è stata respinta con 3 voti a favore (Pasotto, Bini, Gardani), un astenuto (Orlando Ferroni) e la maggioranza compatta e contraria.

READY E ISTITUTO CERVI – “Dietro alla presunta spending review” ha attaccato Pasotto “vi sono scelte politiche, dato che avete deciso di recedere dalla rete Ready, per la tutela della libertà di orientamento sessuale e contro le discriminazioni di genere, e dall’Istituto Cervi. Nel primo caso non si pagava nulla, nel secondo poco meno di 500 euro all’anno”.

Sul primo punto ha risposto Gianfranco Salvatore, assessore alla Famiglia. “Non mi pare che vi siano episodi dilaganti di omofobia: l’osservatorio del Ministero dell’Interno in tre anni, dal 2010 al 2013 ha raccolto soltanto 83 segnalazioni. La rete Ready a noi è parsa addirittura discriminatoria: noi vogliamo difendere l’integrità della persona, non solo il suo orientamento sessuale. O forse la persona omosessuale ha una superiorità morale rispetto a quella eterosessuale? In terzo luogo la nostra politica è in difesa della famiglia, per come viene intesa dall’articolo 29 della Costituzione: tutto il resto rischia di indebolire il tessuto sociale da vari punti di vista”. Salvatore ha invitato anche tutto il consiglio a partecipare il 7 ottobre a un convegno con l’avvocato Gianfranco Amato dal titolo “Gender tra realtà e follia”. Pasotto proprio su questo punto ha attaccato. “Perché accostare i termini gender e follia? Siamo all’eugenetica? I dati dell’osservatorio che lei cita non mi rassicurano: e alla rete Ready hanno aderito amministrazioni di grandi comuni come Roma, Torino, Cremona, Parma, Trieste, e non solo. Se anche un solo cittadino di Casalmaggiore subisse angherie e fosse a disagio in questo senso, l’amministrazione ha il dovere di difenderlo”. Salvatore ha replicato che il modo di ragionare di Pasotto “sembra voler considerare come cittadino di serie B l’eterosessuale e non l’omosessuale. Le tutele comunque dal punto di vista giuridico già esistono”.

Per quanto concerne il recesso dall’Istituto Cervi, ha risposto l’assessore alla Cultura Pamela Carena, mentre Bongiovanni ha prima di tutto corretto la parola “inutili” accostata agli “enti” dai quali il comune ha deciso di recedere. “Non ho mai pronunciato quella parola, anche se qualche giornale l’ha riportata” ha spiegato il sindaco. Carena invece ha sostenuto che l’Istituto Cervi ha il sostegno di 147 enti, di cui 93 comuni. “Numeri bassi se ragioniamo a livello nazionale. E comunque si possono fare iniziative anche senza aderire all’istituto. Penso all’intervista proprio a Casalmaggiore di Giovanni Anversa nell’aprile 2005 con Maria Cervi, quando ancora il nostro comune non era sostenitore dell’Istituto Cervi, penso alle visite al Museo Cervi che le nostre scuole hanno sostenuto e spesso pagato di tasca propria, penso ai progetti scolastici. Recedere dall’Istituto Cervi non significa non onorare la Resistenza”. Pasotto ha replicato spiegando che “il Cervi è anche il principale centro di difesa e riscoperta della cultura contadina, dunque della nostra terra. E non considerateci comunisti: Adelmo Cervi fu uno dei primi iscritti al Partito Popolare. Comunque sia, abbiamo raccolto i soldi per l’adesione, che gireremo all’Anpi locale, perché il nostro comune, anche senza l’avvallo dell’amministrazione, possa essere rappresentato in quell’istituto”.

SICUREZZA E ABUSIVI – Pasotto, nelle ultime due interpellanze, ha attaccato la giunta perché a livello di sicurezza i passi avanti promessi non sono stati fatti e perché, contrariamente a quanto proclamato in campagna elettorale, un’amministrazione su questa tematica può fare poco, dato che spetta alle forze dell’ordine il compito. Infine Pasotto ha chiesto chiarimenti anche sulla situazione degli abusivi, sfociata di recente in un’ordinanza anche contro l’accattonaggio. “Capisco la vostra frustrazione per non avere fatto nulla sulla sicurezza in cinque anni” ha attaccato subito Bongiovanni, che poi ha spiegato che “la consulta della sicurezza è un chiaro segnale di impegno dell’amministrazione” e che dal 10 ottobre su questo tema, col maresciallo Giuliano Bertinelli dei carabinieri di Casalmaggiore, inizierà un tour delle frazioni sul tema. “Non solo, il nostro capitano della polizia locale Silvio Biffi ha parlato con il collega di Verona per avere consigli sul tema dell’accattonaggio. Anche se i dati non sono ancora ufficiali, ci pare di poter dire che le nostre misure, tra cui anche la partecipazione al bando per una nuova rete di telecamere di videosorveglianza funzionanti, stiano dando risultati. Da luglio a settembre abbiamo registrato un calo del 30% dei reati. Stiamo verificando anche la possibilità di istituire un fondo per le vittime di furti. Non possiamo fare miracoli, certo, ma un’amministrazione ha il dovere di assistere le forze dell’ordine”. Pasotto ha attaccato il sindaco sostenendo che per lui “più dei risultati effettivi conta la percezione di sicurezza. Il 30% che lei riporta è lo stesso riportato da Silla in consiglio un anno fa, ma sul quale lei era scettico. La vostra consulta esterna, che a mio avviso si accavalla al lavoro delle forze dell’ordine, poteva coinvolgere anche altre componenti consiliari”. “Non siamo in linea su questo punto” ha chiosato Bongiovanni “ma ce ne eravamo già accorti”.

Sull’abusivismo Pasotto si è rifatto ad un articolo pubblicato dalla nostra testata, dove riportavamo l’intervento del sindaco Bongiovanni durante uno dei giovedì d’estate, che ha allontanato due abusivi. “Perché se li ha allontanati non li ha anche multati, ad esempio?” ha chiesto Pasotto. “Ed è poi vero che li ha allontanati? A noi risulta il contrario e risulta fossero in regola”. “Facciamo chiarezza” ha risposto Bongiovanni “. Io ho fatto allontanare due abusivi che non erano in regola da piazza Garibaldi, chiedendo altresì che arrivasse la pattuglia dei carabinieri, dato che ero atteso dall’inaugurazione di una mostra al museo del Bijou la stessa sera. I due commercianti in regola erano invece in via Cavour, ma si tratta di un intervento diverso, completato con due agenti della polizia locale. Non facciamo confusione”. “Ribadisco che lei vuole alzare la percezione di sicurezza, anche se ciò non corrisponde alla realtà” ha chiuso Pasotto.

Giovanni Gardani

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