Cronaca

Ciao don Alberto:
un Duomo gremito
saluta il suo parroco

Nella fotogallery alcuni momenti dell’ultima messa a Casalmaggiore di don Alberto Franzini

CASALMAGGIORE – L’arrivederci al parroco di Casalmaggiore, arrivato come don 17 anni fa e ora in procinto di ripartire come monsignore per iniziare la sua avventura nella Cattedrale di Cremona, è iniziato sabato sera e ha raggiunto il suo picco emotivo con l’ultima messa di domenica alle 11. Monsignor Alberto Franzini ora, se mai avesse avuto dubbi, sa che potrà contare sulla preghiera di molti fedeli, a giudicare dalla chiesa gremita sia nella serata di sabato, con il concerto di saluto organizzato da alcuni parrocchiani, dai sacerdoti e dai ragazzi dell’oratorio, sia nella celebrazione domenicale, dove l’ormai ex parroco di Santo Stefano e San Leonardo (parrocchie unite da poco più di un anno per volere del vescovo di Cremona monsignor Dante Lafranconi), è stato accompagnato dal vicario don Marco Notarangelo, da don Bruno Galletti, da don Angelo Bravi e da Padre Bruno Signori, che ha portato il saluto del Santuario della Madonna della Fontana. Curiosamente don Alberto celebrò la messa d’ingresso in Santo Stefano proprio il 21 settembre 1997, dunque esattamente 17 anni dopo lascia l’incarico per approdare in Duomo a Cremona.

Sabato sera nella Chiesa principale di Casalmaggiore, i parrocchiani hanno organizzato un saluto particolare per il proprio parroco, allestendo una piccola “accademia” composta da immagini, ottima musica e lettura di alcune pubblicazioni dello stesso don Alberto. La corale del Duomo, i Joy Voices e il maestro Palmiro Froldi all’organo (restaurato proprio dal Franzini), hanno intrattenuto un duomo gremito che ha apprezzato la qualità ed il livello della manifestazione.

Una celebrazione intensa, quella domenicale, che ha sancito il saluto ufficiale del parroco e con i posti a sedere andati presto a ruba e parecchi fedeli anche in piedi per salutare ancora una volta colui che ha retto la vita pastorale di Casalmaggiore dal 1997 ad oggi. Non mancavano autorità militari, con il capitano dei Carabinieri di Casalmaggiore Cristiano Spadano, e politiche, con il sindaco Filippo Bongiovanni in testa ma anche, tra gli altri, gli assessori Gianfranco Salvatore e Marco Poli, il consigliere di maggioranza Giuseppe Cozzini e di minoranza Carlo Gardani. Da evidenziare però la presenza anche di ex amministratori degli anni passati, quasi a sottolineare la longevità dell’esperienza di don Alberto a Casalmaggiore: tra i banchi sedevano infatti Luigi Borghesi, ex vicesindaco, e tra gli ex consiglieri anche Renato Incerti, Antonio Gardani, Giorgio Rossi, Ferruccio Martelli, Franco Bianchi, Tiziano RondaGabriele Sirocchi e Stefano Busi. Nella corale di Santo Stefano, diretta dal maestro Eugenio Negri e accompagnata all’organo dal maestro Palmiro Froldi (che ha così concesso il bis a distanza di poche ore), ha cantato pure Daniela Soldi, anch’essa eletta consigliere comunale a giugno 2014 e dunque in carica.

Oltre ai nomi e alle presenze, si è assistito a una celebrazione sentita e a un saluto basato sui contenuti. Monsignor Alberto Franzini ha avuto modo di ricordare parecchi momenti dei suoi 17 anni, evidenziando gli errori inevitabili per la sua natura umana ma anche il tentativo di “essere il parroco di tutti”, come già aveva spiegato in un’intervista esclusiva al nostro giornale giorni fa. Contenuti peraltro già scritti nell’ultimo numero di “Ritrovarci”, giornalino parrocchiale aperto come sempre dall’editoriale del parroco. Don Alberto nell’omelia ha invitato tutti a perseguire e continuare a cercare il cammino verso la vera Fede, senza timori o titubanze, provando a vivere il Vangelo ogni giorno. “Sarà difficile dimenticare i 17 anni trascorsi a Casalmaggiore che mi hanno aiutato a crescere come Parroco e come uomo” ha spiegato Don Alberto “Voglio ringraziare chi ha condiviso con me questo mio percorso in questa città, soprattutto i miei genitori e i miei colleghi sacerdoti e chi mi ha aiutato nei momenti più difficili a superare le difficoltà”. In chiusura il sacerdote ha citato una storica frase del cardinale Giacomo Biffi, sorta di iconico saluto per la comunità: “Ringrazio per la compagnia e scusate il disturbo”.

Vicino all’altare si è ritrovata anche una delegazione di ragazzini iscritti alla società di calcio dell’Oratorio Giacomo Maffei, da sempre attenta alla crescita delle giovani leve anche in ambito sportivo, tutti in divisa, mentre una delegazione è giunta da San Leonardo quasi a sottolineare l’unione delle due parrocchie. Hanno preso la parola dall’altare per un saluto Anna Frigerio, vicepresidente del Consiglio Pastorale, e Gianfranco Salvatore, stavolta nelle vesti di membro del Consiglio Pastorale e non di politico. Il sindaco Filippo Bongiovanni, con fascia tricolore al petto, a sua volta ha voluto salutare il parroco ricordandolo come “un uomo forte e mai banale” e ringraziandolo per il percorso compiuto in 17 anni di vita vissuta al fianco dei fedeli. A tal proposito è giusto ricordare che mercoledì, durante il consiglio comunale, don Alberto sarà presente alla seduta per un ultimo saluto anche istituzionale nel fulcro della vita politica di Casalmaggiore.

Proprio al termine della celebrazione, prima di un lauto pasto organizzato nei saloni dell’oratorio per salutare una volta di più monsignor Franzini, al sacerdote è stato consegnato un bel quadro realizzato dall’artista Francesco Favagrossa: un’opera che rappresenta le due chiese di San Leonardo (a sinistra) e di Santo Strefano (a destra) divise, anzi idealmente unite, dallo scorrere del fiume Po. Proprio il Grande Fiume sarà il primo elemento naturale che avranno in comune l’esperienza casalese con quella cremonese di monsignor Franzini. Sì, perché ora il sacerdote di Bozzolo va nominato così, anche se fa quasi effetto. E anche se poi a Casalmaggiore, per la simpatia e la stima nutrita in 17 anni di cammino, tutti continueranno a chiamarlo, in amicizia, semplicemente “don Alberto”…

Giovanni Gardani

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