Municipia ‘allargata’:
gli incontri proseguono
su più fronti
Nella foto, la nuova Giunta dell’Unione Municipia
CINGIA DE’ BOTTI – Dopo la riunione svoltasi sabato mattina a Cingia de’ Botti tra i comuni di Scandolara Ravara, Gussola, Torricella del Pizzo, Martignana di Po, Motta Baluffi e l’amministrazione comunale di casa, gli stessi sindaci coinvolti nel percorso di ampliamento dell’Unione Municipia fanno il punto sulla situazione e si dicono “stupiti e perplessi per le dichiarazioni recentemente apparse sugli organi di stampa, relativamente alle presunte accuse di inerzia delle attuali amministrazioni circa il percorso di ingresso dei comuni di Martignana, Gussola e Torricella in Unione Municipia”. Le dichiarazioni a cui fanno riferimento i cinque sindaci, sono state diffuse dalla minoranza consiliare di Gussola, con a capo l’ex primo cittadino Marino Chiesa. “Nei tre mesi trascorsi dal rinnovo amministrativo – spiegano i rappresentanti locali riunitisi a Cingia de’ Botti – siamo stati tutt’altro che inoperosi sia riguardo gli obblighi di legge relativi le gestioni da associare entro il 30 giugno, sia riguardo la prosecuzione del percorso già avviato dalle precedenti amministrazioni che solo ora è entrato nella fase operativa”. “A parte la sospensione nel mese di agosto, gli incontri si sono infatti tenuti a cadenza quasi settimanale. Ricordiamo che i precedenti amministratori avevano abbozzato quattro incontri solo interlocutori anche con le minoranze; percorso che si era poi interotto in vista delle elezioni amministrative con l’annullamento degli ultimi due incontri previsti”.
“La vera sfida – continuano i sindaci – per costituire l’unione si gioca su due importanti fronti: quello politico e quello tecnico, sul quale ora stiamo concentrando gli sforzi. Prima di convocare incontri con le minoranze, riteniamo opportuno procedere nella definizione di un programma concreto che entri nel merito dei singoli servizi con dati precisi sui quali discutere, così come si era deciso anche negli incontri effettuati dalle precedenti amministrazioni. In quest’ottica sono stati definiti e realizzati una serie di incontri finalizzati alla scelta di un segretario di riferimento per tutto il lavoro che dovrà essere fatto per l’unione, scelta questa tutt’altro che di secondaria importanza”. “Non si può pensare – riferiscono i sindaci rispondendo alle uscite di Marino Chiesa – che in questo percorso di costituzione valga la regola del ‘comune più grosso’, come ribadito e sottoscritto fin dai primissimi incontri: il peso dei comuni è equivalente e tutti, nella stessa misura e in totale collaborazione, stiamo approfondendo le problematiche cercando soluzioni efficaci al loro superamento”. Il primo nodo, propedeutico a tutto il resto del lavoro, è quello “relativo alla corretta gestione delle funzioni amministrative dei vari servizi erogati dagli enti, uffici e personale. Tale passaggio è fondamentale e richiede analisi approfondite e un tempo necessario”. Quindi la chiosa: “In merito alla fusione dei comuni? Prima ci si fidanza, poi ci si sposa!”.
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