Dal Centro Commerciale
Padano: “Non chiuderemo
nemmeno tra dieci anni”
Nella foto il Centro Commerciale Padano
CASALMAGGIORE – Il Centro Commerciale Padano non ci sta e con una lunga lettera replica all’articolo da noi pubblicato nei giorni scorsi (che sotto linkiamo), scacciando le Cassandre su una possibile chiusura entro cinque anni. Garantendo come giusto che sia il diritto di replica al Centro stesso, che affida al ragionier Roberto Favalli la missiva qui pubblicata, ci limitiamo a segnalare che le profezie, per quanto pessimistiche, non sono da addebitare al nostro giornale, bensì a Giulio Predaroli, referente di Ascom per Casalmaggiore, che ha pubblicamente affermato quanto riportato nella serata di incontro tra commercianti e promotori della Slow Town.
Di seguito riportiamo il testo integrale della missiva da noi ricevuta, concedendo lo stesso spazio dato al primo articolo.
“A nome del Consiglio di Amministrazione, e della Società di Gestione del Centro Commerciale Padano, contesto formalmente per il contenuto dell’articolo da voi pubblicato in data odierna (il riferimento è a lunedì scorso, ndr) in merito alla situazione attuale ed alle prospettive dell’attività del Centro stesso. Premesso che sicuramente a qualche operatore, concorrente delle attività presenti nel Centro, farebbe piacere che si realizzassero le pessimistiche profezie di Ascom da voi riportate, ritengo sia assolutamente improbabile che il Centro Commerciale Padano vada a cessare la propria attività non solo nei prossimi 5, ma neppure nei prossimi 10 anni. Alcune notizie che al vostro giornale sono “sfuggite”, e che qui sintetizziamo, possono chiarirne i motivi.
In primo luogo, da settembre del 2012 è presente presso il Centro il nuovo Ipermercato della catena Italmark, che ha portato ad un forte rinnovamento nell’offerta e nella qualità del servizio, nel negozio avente la maggior superficie in assoluto di tutto il complesso. I benefici di tale ingresso sono constatabili già oggi, e si concretizzeranno ulteriormente nel medio periodo. In seconda istanza, negli ultimi due anni sono stati investiti dagli Operatori del Centro Commerciale somme significative per il miglioramento estetico e funzionale. Nessuno della vostra redazione probabilmente si è mai accorto della cosa, nonostante le migliorie siano evidenti, tant’è che nella foto dell’articolo è inserita un’immagine che ritrae il Centro com’era due anni fa, mentre ad oggi tutta la zona esterna è stata riqualificata con il rifacimento dell’accesso al parcheggio, lato S.S. Sabbionetana, la ritinteggiatura interna ed esterna dell’intero edificio, il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale del parcheggio e il rinnovamento delle piante (nonostante il parcheggio sia in gestione al Comune di Casalmaggiore, gli operatori si assumono costantemente l’onere di queste spese, così come della manutenzione mensile di aiuole e prati circostanti)”.
“E’ del tutto evidente che, se non vi fosse la assoluta convinzione da parte degli Operatori, sulle prospettive future del Centro, ed i dati commerciali di affluenza e vendite non fossero soddisfacenti” prosegue la missiva “tali investimenti non sarebbero mai stati effettuati, e la nuova catena di Ipermercati non sarebbe mai approdata al Centro Padano. Inoltre, è assolutamente falsa la affermazione secondo la quale presso la piazzetta interna del Centro vi sarebbero cartelli a promettere ‘prossime aperture’ dei locali sfitti. I negozi chiusi sono coperti da teli decorativi per ragioni estetiche, e resteranno così sino a che nuovi operatori, commercialmente validi e finanziariamente attendibili, si presenteranno per avviare nuove iniziative. Richieste per nuovi ingressi avvengono periodicamente e con sufficiente regolarità: sta solo ai Proprietari dei locali valutarne l’affidabilità. Conoscendo la realtà nei Centri Commerciali in genere, e non solo quella del Centro Commerciale Padano, sicuramente non si può promettere nulla. Gli Operatori presenti considerano il Centro Commerciale Padano una struttura al servizio dei cittadini di Casalmaggiore, e non intendono certo raccontare bugie”.
“Chiudo con una considerazione più generale: credo che in questa situazione di oggettiva difficoltà economica per tutto il Paese, i media dovrebbero cercare di appoggiare, e di dare risalto, agli sforzi di chi ha il coraggio di combattere tutti i giorni contro la burocrazia, le tasse, e la crisi dei consumi, che è specchio della ridotta disponibilità delle famiglie e di una tranquillità economica ormai dimenticata, invece di disconoscere l’operato di chi ogni giorno, in qualsiasi parte d’Italia, apre la serranda del negozio pur sapendo che forse quel giorno non riuscirà neppure a coprire le spese di gestione. Forse contribuirebbero a costruire un po’ di fiducia nel domani, invece di gettare ulteriori ombre sul già difficile futuro”.
Un concetto, quello finale, assolutamente condivisibile, anche se certo non si poteva pretendere che la nostra testata ignorasse un parere autorevole come quello di Ascom o che facesse finta di non sentire il pensiero di un addetto ai lavori, autorizzato dalla propria conoscenza del settore, a parlare. Nessuno della nostra redazione, comunque e a scanso di equivoci, auspica che sul Centro Commerciale Padano scenda la parola “fine” né ha disconosciuto, fino a prova contraria, gli sforzi di chi lavora dentro quel Centro: ci mancherebbe…
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