Bozzolo ricorda
i suoi martiri Sergio
Arini e Pompeo Accorsi
Nella foto Torchio durante la commemorazione
BOZZOLO – Parrebbe inusuale che dopo settant’anni si conservi ancora immutata memoria e commozione nei confronti di due martiri civili morti per la libertà. Il 31 agosto del 1944 Sergio Arini e Pompeo Accorsi vennero fucilati al Forte di San Leonardo di Verona. Domenica le due nobili figure bozzolesi sono state ricordate con una grande cerimonia che si è svolta in due tempi.
Dapprima nella chiesa di San Pietro dove don Gianni Maccalli ha ricordato quanto la guerra avesse creato oltre a vittime e deportati anche problemi a diversi sacerdoti della zona, tra cui don Primo Mazzolari e il Priore di San Martino. Accompagnato dalla Banda locale, il corteo si è poi portato sotto la loggia del Comune per i discorsi ufficiali. Il sindaco Giuseppe Torchio ha citato i racconti che da bambino aveva sentito narrare da un garibaldino trasferitosi a Spineda, chiedendosi se il sacrificio e la tortura messa in atto dalla barbarie della dittatura fascista avessero lasciato ai posteri qualche frutto.
“Sacrifici compiuti per creare una Repubblica fondata sul lavoro, quando il lavoro non c’è. Impegnati per un Europa che sostenesse la crescita dei popoli mentre oggi tutto questo sembra una parvenza. Al di là di tutto questo comunque viene la immensa e indimenticabile riconoscenza che Bozzolo e tutta la comunità deve tributare ai due giovani martiri che non piegarono la schiena davanti all’oppressore”. Questo, in sintesi, ciò che Torchio ha declamato.
Alla cerimonia erano presenti anche l’onorevole del Pd Marco Carra, il capitano Di Biagio del 4° Reggimento Contraerea, l’associazione Carabinieri in congedo col generale Boselli e ancora Paracadutisti, Combattenti, Reduci con Alpini e Bersaglieri. Presenti anche il gruppo di boy-scout col gonfalone, gli attori Riccardo Puerari, Andrea Avanzi e Cinzia Rossi che hanno letto alcuni brani ispirati alle testimonianze della Resistenza.
Rosario Pisani