Sindaco-commercianti,
niente incontro su Slow
Town: le prospettive
Nella foto Slow Town in via Baldesio
CASALMAGGIORE – Potremmo chiamarle “le strisce della discordia”. Indelebili, cancellabili, provvisorie, definitive? Tutto, o quasi, sembra partire da qui. O, almeno, il quesito non è così banale come si potrebbe pensare. Il punto è che, nel programma approntato dal comune di Casalmaggiore di risistemazione delle strisce dei parcheggi (o pedonali) nelle vie del centro storico, la partenza è prevista proprio da via Baldesio, lunedì mattina alle ore 8. Apriti cielo, verrebbe da dire: sì, perché via Baldesio, da domenica sera, non sarà più Slow (o zona 30) e poche ore dopo vedrà la propria segnaletica orizzontale riverniciata a fresco. Dunque, ragionano i promotori di Slow Town, così facendo il comune si disfa della zona 30 in men che non si dica e non ne vuole più sentire parlare. Il pensiero non è così astruso, sulla carta, perché tali strisce effettivamente sono difficili da modificare o cancellare in breve tempo, specie sul porfido. Da qui i cattivi pensieri e la sensazione che all’amministrazione casalese della zona 30 non importi poi granché.
La risposta arriva però dal sindaco Filippo Bongiovanni, il quale spiega che i parcheggi vanno comunque sistemati, perché alcune strisce non si vedono proprio più e ci vuole correttezza anche nei confronti degli automobilisti. All’occorrenza, comunque, secondo il primo cittadino questa segnaletica potrebbe essere cancellata o rimossa. Il sindaco inoltre ricorda che “Slow Town doveva durare tre giorni, con Claudio Silla (all’epoca ancora sindaco, ndr) è stata prorogata di tre settimane, con me è durata tre mesi. Direi che proprio contrario non sono. Soprattutto il fatto che chiuda non significa che non si farà più. Ma era una sperimentazione e tale deve rimanere, in attesa di un progetto”. In tal senso il sindaco precisa di essere, assieme all’assessore Vanni Leoni, sempre in contatto con Matteo Dondè, l’architetto artefice della Slow Town in via Baldesio, per un progetto completo “che riguardi l’intera via Baldesio ed eventualmente altre vie del centro storico e che tra settembre e ottobre dovrebbe essere sottoposto alla giunta”.
E a proposito di giunta, si appella a una decisione giuntale lo stesso sindaco per provare a sopire un’altra polemica, correlata alla prima. Nella mattinata di giovedì, infatti, uno dei commercianti del centro, su richiesta di un buon gruppo di esercenti (a Casalmaggiore si conferma il problema della mancanza di un’organizzazione parallela ad Ascom), ha spedito attorno alle ore 9 un sms al sindaco chiedendo un incontro urgente per le 12.30 dello stesso giorno. Il tema, naturalmente, è la possibilità di prorogare zona 30. Bongiovanni ha declinato l’invito perché il suo calendario era troppo pieno e ha comunque spiegato che, con la decisione ormai presa, da domenica sera via Baldesio tornerà come prima, senza spazio a ripensamenti o modifiche. “Non possiamo cambiare le carte in tavola” spiega Bongiovanni “ma ciò non significa che la zona 30 sarà accantonata per sempre. Al momento sparirà, perché la sperimentazione ha dato risposte sufficienti a nostro avviso. Ma nei prossimi mesi, con Dondè, cercheremo di capire se e come si potrà operare, compatibilmente anche alle risorse finanziarie a disposizione”.
Difficile arrivare a bandi europei, anche se secondo i promotori di Slow Town basterebbero investimenti minori. Questione di punti di vista per una discussione centrale (anche a livello “geografico”) per il commercio cittadino e per una decisione indubbiamente difficile e in parte anche impopolare. Di fatto la prima vera patata bollente per il sindaco Bongiovanni dopo il suo insediamento. Anche perché si può presumere che dai commercianti, molto probabilmente, arriverà una nuova richiesta di incontro.
Giovanni Gardani
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