Si è spento a 101 anni
Angelo Scaroni,
signore d’altri tempi
Nella foto, Angelo Scaroni
CASALMAGGIORE – Angelo Scaroni si è spento nella mattinata di venerdì 15 agosto, a 101 anni, nel suo letto, presso la casa di riposo Conte Carlo Busi di Casalmaggiore che negli ultimi anni lo aveva accolto a braccia aperte. Sapeva farsi volere bene, l’ultracentenario, perché in vita si era sempre speso per il prossimo, fino a quando il fisico gli aveva permesso di fare volontariato a Casalmaggiore e non solo. Chi l’ha conosciuto o ha avuto modo di lavorare o anche solo intrattenersi con lui, lo ha sempre definito una persona simpatica, cordiale, genuina, attiva ed impegnata, per la comunità ancor prima che per se stesso. Il 2 marzo scorso aveva spento 101 candeline con tanto di festa, attorniato dai propri cari e dal personale infermieristico. Un signore d’altri tempi, ragioniere bancario per anni al lavoro presso gli uffici della Provinciale Lombarda, Angelo Scaroni ha un legame stretto con il comune di Casalmaggiore, inteso come ente: proprio in municipio era stato attivo collaboratore come economo della mensa comunale. Ancora oggi lo ricordano con affetto e come gran personaggio di compagnia. Partecipava spesso e volentieri alle attività proposte all’interno della struttura, con lo spirito che lo ha sempre contraddistinto. Battuta pronta e voglia di scherzare non gli sono mai mancati, neppure quando giocava a carte con le donne ospiti della Fondazione casalese.
Mai sposato, Scaroni ha vissuto in via Bixio. Autosufficiente sino ad un passo dai cent’anni, l’anziano ha prestato il proprio contributo al volontariato: a bordo di una storica Fiat 128 che non ha mai conosciuto la quarta marcia, l’uomo si è speso per le commissioni più varie. Era lui, con un sacchettino di tela, a portare in banca le elemosine raccolte al Duomo di Santo Stefano. Era lui il primo a farsi avanti per aiutare il personale del Busi ad imboccare gli anziani. Nel 2005, con la presentazione del libro “La resistenza oscura” di Guido Sanfilippo, Angelo Scaroni, che visse sulla propria pelle l’internamento in un campo di lavoro tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale, ricevette il premio Città di Casalmaggiore.
Simone Arrighi
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