Cronaca

Razzia di rame
al cimitero
di Quattrocase

Nella foto, quel che resta sul tetto del cimitero dopo il raid

QUATTROCASE (CASALMAGGIORE) – “Non ne hanno lasciato nemmeno un grammo” dice la signora, sconsolata, che continua a chiedersi perché. E il perché, a dire il vero, è facile da trovare: il mercato nero del rame fa sempre gola a chi, di notte, prende d’assalto i cimiteri agendo nell’ombra e poi rivendendo il materiale rubato a prezzi ribassati rispetto al mercato legale. E’ accaduto a Quattrocase, frazione di Casalmaggiore, dopo che nei mesi scorsi episodi del genere si erano verificati con frequenza proprio a Casalmaggiore, a Casalbellotto, a Rivarolo Mantovano e Commessaggio. Una vera e propria razzia che, lo scorso inverno, portò i carabinieri casalesi a pattugliare la zona riuscendo anche ad arrivare all’arresto di due responsabili, di origini nord africane. Stavolta la banda del rame è tornata a colpire nella notte tra martedì e mercoledì e non è detto che sia la stessa: di sicuro si è trattato di un colpo molto ben studiato, anche se realizzato in modo grossolano, quasi certamente per la fretta che lo ha accompagnato. “Hanno fatto un lavoro certosino” evidenzia la stessa signora incontrata tra le lapidi dei cari estinti. In verità, come detto, l’impressione è quella di un’operazione furtiva e certo senza cesello: i canali di scolo e le canaline nel sottotetto del cimitero sono state letteralmente strappate dalla loro sede naturale, provocando un danno alla copertura dell’edificio, che ha anche perso diverse tegole, ben visibili a terra assieme ad altri pezzi di intonaco.

Alcune canaline, peraltro, sono rimaste a penzoloni, come se il colpo fosse stato disturbato dal passaggio di qualche vettura a quell’ora della notte, dato che quasi certamente chi appronta questi furti si porta appresso un furgoncino per caricare la refurtiva e il conducente fa anche da palo. Una tecnica che il capitano dei carabinieri di Casalmaggiore Cristiano Spadano aveva avuto modo di illustrare proprio all’epoca della raffica di furti nei cimiteri dei mesi scorsi. Difficile quantificare il peso del rame rubato: di certo c’è che ben tre dei quattro lati, sia interni che esterni, l’oro rosso è sparito completamente. Sono rimasti solo alcuni vasi da fiori, evidentemente meno interessanti, più probabilmente sostituiti precauzionalmente dai parenti dei defunti con vasetti di plastica. Comunque sia, l’ennesima sensazione di impotenza per i cittadini, aggravata questa volta anche economicamente dai danni al tetto ai quali ora andrà messa una pezza.

Giovanni Gardani


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