Cronaca

Sikh Channel in città
E la festa del turbante
pensa ai Marò

Nella foto, il sindaco Bongiovanni intervistato dalla tv Sikh Channel

CASALMAGGIORE – Una notizia che mostra varie sfaccettature: da un lato il risvolto “esotico” con una troupe formata da ben dieci persone tra cameraman, giornalisti, editori e fotografi in visita a Casalmaggiore per Sikh Channel, il canale satellitare dedicato all’etnia indiana dei Sikh, che ha sede a Birmingham, in Inghilterra, ma vanta spettatori su scala continentale; dall’altro il dialogo, o meglio l’intervista, tra il sindaco Filippo Bongiovanni e gli operatori della comunicazione indiani, che usano modi compiti e a tratti quasi stucchevoli, seguendo un cerimoniale che, previa traduzione, antepone sempre ad ogni domanda un “chiediamo molto cortesemente se…”. Il dato politico, per chi volesse coglierlo, è quello di un sindaco di estrazione leghista che parla di accoglienza, senza fare sconti, ma cercando nella festa del prossimo 7 settembre – la Festa del Turbante, un evento di portata europea – un messaggio di convergenza e di integrazione nel rispetto delle regole. Non è un passaggio banale. E poi, terzo punto, c’è il messaggio forse più importante, che penetra nella cronaca nazionale, o internazionale, e diventa la vera notizia del giorno: il 7 settembre, al Parco Bodana Bastoni a Casalmaggiore, dove sono attese tra le 2mila e le 3mila persone, sarà presente anche un grande libro, dove 8mila indiani di etnia Sikh hanno già firmato per chiedere al governo indiano di rilasciare i due Marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, perché, qualora avessero anche commesso un delitto, possano essere processati in Italia e non debbano attendere a vuoto per mesi la loro sorte in India. Insomma, anche da Casalmaggiore passerà questo messaggio: ed è significativo, per quanto sia difficile ridurre in modo drastico e sbrigativo una cultura complessa fatta di etnie diverse e a volte in feroce conflitto tra loro e uno stato federale come quello indiano, che questo messaggio parta proprio da esponenti del grande stato-continente.

L’appuntamento per l’intervista è alle ore 18 di lunedì: prima la troupe gira per la città, filma le bellezze del comune di Casalmaggiore e si sofferma naturalmente sul Parco Bodana Bastoni, sede della festa. Poi l’intervista registrata snocciola come prime domande alcune semplici curiosità, alle quali Bongiovanni risponde spiegando che “Casalmaggiore è una cittadina di 15mila abitanti” e che “l’invito a partecipare alla festa è esteso a tutta la cittadinanza”. Non solo: lo stesso sindaco promette di essere presente il 7 settembre. Si parla in lingua indiana, poi in italiano, una traduzione simultanea che consente di comprendere, nel rimbombo della sala consiliare di Casalmaggiore, anche i dettagli. Come si aiuta una festa del genere, si chiede a Bongiovanni? “Anzitutto ospitandola” risponde il primo cittadino “e poi dimostrando di essere bene inseriti nel tessuto sociale. Il rispetto delle regole è la base di tutto: se voi dimostrare di rispettare queste regole, siete i benvenuti”.
Al sindaco arriva una busta: il gesto è simbolico, il contenuto specifica nel dettaglio cosa significhi per la cultura Sikh il turbante, quale sia la valenza dei vari colori, perché questa festa sia tanto sentita a livello europeo e mondiale. Con qualche problema, spesso, anche agli aeroporti, dove la barba lunga e l’esotico copricapo vengono spesso associati da chi controlla ad altri movimenti di ben altra ispirazione e matrice. “Per quello che possiamo fare” spiega Bongiovanni, coadiuvato da Massimo Mori, il consigliere che per il comune si occupa della Sicurezza “saremo presenti con polizia locale e carabinieri, gestendo al meglio la situazione a Casalmaggiore. Crediamo sia necessaria una grande organizzazione e per questo chiediamo a voi di avere una stima delle persone previste, quando ci avvicineremo all’evento”.

Buon comportamento come mezzo per conoscersi. “Perché la conoscenza e il rispetto sono le due basi per arrivare all’integrazione, che voi chiedete e noi non vogliamo negare – illustra Bongiovanni -. Anche per questo faccio mio il vostro invito alla partecipazione non solo della cittadinanza casalese, ma anche di associazioni di volontariato come Croce Rossa, Avis, Protezione Civile, etc”. Perché, viene da chiedersi, Bongiovanni non ha approvato la manifestazione Sikh, spostata a Martignana, di giugno? “Perché si tratta di due eventi diversi: quello era su scala minore presupponeva un giro per la città; qui parliamo di un evento su scala europea dove i Sikh manifesteranno all’interno del Parco Bodana Bastoni, in una zona circoscritta”. Una sorta di do ut des che non sfugge al ragionamento del sindaco. “Il vostro gesto, la vostra raccolta firme per i Marò è davvero importante e vi ringraziamo di questo: noi non diciamo che questi nostri connazionale non abbiano sbagliato, ma vogliamo che siano processati in Italia, come giusto che sia. Se poi avranno commesso un errore, è giusto che paghino. Ma quello che sta succedendo in questi mesi è assurdo”. Una raccolta firme che viene spedita di volta in volta al Consolato a Milano e poi all’Ambasciata di Roma, aggiornata via via di nuovi autografi. Una petizione che è già arrivata anche nel Punjab, la regione a Nord dell’India dove l’etnia Sikh è nata e si è sviluppata. “Ma il Kerala, lo stato dove i nostri italiani si trovano ora” spiega Bongiovanni “è a sud. E’ un po’ come se in Italia, ragionando in un’ottica federale, la Lombardia si interessasse e forzasse la mano su una questione avvenuta in Sicilia. Ci rendiamo conto delle difficoltà, ma intanto si dà un messaggio”.
Un messaggio che passa dallo scambio reciproco di informazioni. Senza diffidenza, stavolta. La riprova? Il sindaco sfoglia il libretto che svela i segreti della Festa del Turbante e si cimenta con la lingua, provando a tradurre. Ci riesce, a giudicare dai sorrisi dei giornalisti che lo scortano. Così l’augurio è che anche il 7 settembre, anche solo con la scusa di lasciare una firma per i Marò in assenza di altre motivazioni, Casalmaggiore possa rispondere con convinzione all’appello alla partecipazione.

Giovanni Gardani

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