Politica

Libro bianco, il Pd
di Bozzolo chiede ora
un’assemblea pubblica

BOZZOLO – Il  temuto declassamento dell’Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore spaventa i componenti della sezione Pd di Bozzolo che per questo stilano un comunicato invocando la necessità di coinvolgere parlamentari nazionali e rappresentanti regionali, per poi allargare il confronto con i vertici sanitari e la popolazione cremonese e mantovana, attraverso una pubblica assemblea.

In sostanza i democratici di Bozzolo, apprendendo del “Libro bianco” che si sta definendo in Regione sul tema della Sanità, ritengono che declassare la struttura di Casalmaggiore da Ospedale per acuti a quello per Comunità significherebbe perdere il Pronto soccorso e altri servizi importanti, oltre ad una conseguente contrazione di 76 posti letto a Bozzolo e a Viadana. Tutto questo in contrasto con i programmi dell’azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova che ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Amministrazione di Bozzolo per investire 6 milioni di euro, di cui la metà già portati a termine, per un nuovo reparto per subacuti, nuovi uffici e servizi al primo piano. Tra l’altro esistono anche buone prospettive che la Direzione dell’Azienda Ospedaliera traduca in realtà il progetto  affrontato con l’Amministrazione comunale e presentato in Regione per creare proprio a Bozzolo un Piano ospedaliero territoriale. Un ulteriore investimento di tre milioni di euro per rilanciare la struttura sanitaria di Bozzolo, consentendo la fornitura di un pacchetto di servizi all’utenza e il pieno recupero del vecchio ospedale.

Contemporaneamente il Pd di Bozzolo, unitamente alle altre sezioni del territorio, ricorda le 15mila firme raccolte in difesa dell’Ospedale e la proposta di legge regionale per cancellare Asl e Aziende Ospedaliere, unificandole in una unica Azienda Socio sanitaria locale. I meno giovani ricorderanno i vari cambiamenti di sigle e denominazioni che si sono susseguiti nel tempo e che adesso tornano ad assillare le menti alla ricerca di nuove terminologie adatte alla trasformazione degli Enti interessati. Ma siamo certi che al cittadino interessi di più un appellativo che la reale e pronta soddisfazione dei suoi bisogni sanitari? E che dire della soluzione dell’altro grande nodo rappresentato dalla chiusura dei Centri Prelievi Avis per il quale solo a Bozzolo esistono più di mille donatori?

Rosario Pisani

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