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Casalmaggiore sogna
Una tappa del Giro
partirà dal listone

Nella foto piazza Garibaldi e una scena del Giro d’Italia

CASALMAGGIORE – Immaginate una corsa ciclistica che parte da Piazza Garibaldi, a Casalmaggiore, tocca due gioielli d’arte come Sabbioneta e come Villa Medici a San Giovanni in Croce, e magari passa anche da Viadana, rendendo il percorso davvero comprensoriale. Suggestiva no? Ebbene, il punto è che questa non sarebbe una corsa qualsiasi, bensì la corsa rosa per eccellenza, il Giro d’Italia, la seconda corsa a tappe per importanza internazionale dopo il Tour de France.

La notizia, di portata davvero notevole, non è la certezza che il Giro rosa – nato nel 1909 e disputato per 97 edizioni (non si è corso durante le due Guerre) – possa toccare finalmente anche il Casalasco, ma il fatto che comunque se ne parli, quanto meno per provarci. Una riunione giovedì sera in sala giunta alla presenza anche del consigliere con delega allo Sport Giuseppe Scaglioni certificherebbe se non altro questo tentativo, per il quale occorrono sforzi organizzativi, e soprattutto economici, notevoli.

Non casuale nemmeno la presenza di qualche rappresentante degli Amici di Casalmaggiore, in prima linea quando si tratta di mettere in piedi grandi eventi, e ancora più significativo l’intervento di alcuni esperti che in passato hanno organizzato tappe del Giro nella zona di Collecchio e Parma. Organizzatori che conoscono i costi e sanno come si fa, insomma. Mancava Corrado Lodi, che da consigliere della FederCiclismo Italiana, può essere il grimaldello giusto per smuovere le acque e sbloccare la situazione: se ne parlerà ancora, perché naturalmente “Roma non è stata costruita in un giorno”…

L’idea – per ora soltanto questo, ma più avanti chissà – potrebbe riguardare una gara a cronometro con partenza da piazza Garibaldi e arrivo sempre sul listone, sfruttando le caratteristiche morfologiche senza strappi o salite della Pianura Padana, oppure una tappa allargata e dunque più lunga, che tocchi il Casalasco ma finisca anche oltre provincia. Va detto che il Giro è stato ospitato, sia alla partenza che all’arrivo, anche in piazze più piccole e meno affascinanti di quella casalese, che certo a livello artistico e architettonico ha poco da invidiare ad altri centri d’Italia anche più importanti e popolosi.

Quel che è certo è che si proverà non solo a far passare il Giro dal Casalasco, ma a farlo partire, con conseguente lievitazione della spesa. Un conto infatti è la cifra per fare sfilare la corsa all’interno del percorso della tappa, un altro fare partire la corsa o fissare addirittura il traguardo d’arrivo. Il tempo per questa “folle idea” non manca, si parla di maggio-giugno 2015, ossia del prossimo Giro (sarebbe il 98esimo), che però a Milano già stanno organizzando. Come volevasi dimostrare, un evento di questo tipo non si pianifica in un giorno, ma occorre un percorso di mesi: si cercano contatti, con la Gazzetta dello Sport in primis, organizzatrice della corsa, e soprattutto sponsor (servono oltre 100mila euro), puntando sulle migliori e più sviluppate aziende del territorio. Insomma è dura, durissima, forse solo un sogno, ma Casalmaggiore vuole provarci. E sembra avere intenzione di fare sul serio.

Giovanni Gardani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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