Cultura

La “voce dallo spazio”
e i suoi studenti
Piazza Vecchia s’accende

Nella fotogallery alcuni momenti del concerto vocale di mercoledì sera

CASALMAGGIORE – La luce soffusa di Piazza Vecchia, perché non servono grandi lampioni e luminosità in eccesso per emozionarsi: anzi, la giusta gradazione era proprio quel chiaro scuro. Ad accendere la zona retrostante del palazzo municipale di Casalmaggiore, infatti, hanno pensato le voci del Casalmaggiore International Festival, in un concerto diverso dagli altri, perché dedicato alle corde vocali più che a quelle degli strumenti musicali. E’ stata una serata sicuramente riuscita, quella di mercoledì, che ha richiamato, all’interno del cartellone del 18° Casalmaggiore International Festival, parecchi casalesi in una delle piazzette che più ha sofferto, nel periodo recente, di crisi e isolamento. Quasi due ore di musica e canto e un nome, quello di Edda Moser, ovvero una garanzia.

Di lei, di una delle soprano più apprezzate del mondo, si conosceva un aneddoto, rivelato da Massimo Araldi, al solito istrionico quando si tratta di svelare curiosità extra-musicali sul festival: quando infatti l’Umanità, nel 1977, decise di lanciare nello spazio testimonianze della grande culturale mondiale, ecco che tra quei cimeli (che riportavano, ad esempio, la Bibbia o la Costituzione degli Stati Uniti) su quella navicella venne inserita anche una incisione della Moser che cantava “La Regione della Notte” di Wolfgang Amadeus Mozart, vero e proprio genio ispiratore della soprano. Insomma una voce che riecheggia nello spazio. Ma quello che immaginavamo – e che mercoledì sera dalle 21.15 è stato potuto toccare con mano (ma sarebbe meglio dire, con orecchio) – è che Edda Moser è anche un’ottima insegnante.

Questo ha dimostrato il concerto di mercoledì, che ha visto alternarsi, accompagnati, ora dal suono del violino di Yi-Shin Lin, ora dal suono del pianoforte di Sally Yen, gli studenti-artisti Laura Rieger, Emma Bradley Mantero, Ava Gesell (tre soprano) e Gabriel Seawright (unico tenore). Tredici le arie proposte: da Bach a Schubert a Schumann a Brahms a Berlioz a Rodrigo, per arrivare ovviamente al Maestro Mozart, che nel repertorio di Edda Moser non manca mai. Non è mancato un omaggio all’Italia con il “Tancredi” di Rossini e “Non t’amo più” di Tosti. Passaggio che hanno fatto emozionare il pubblico e illuminato Piazza Vecchia: non tanto – non solo – di luce, ma soprattutto di grandi voci.

Giovanni Gardani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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