Cronaca

Pedro Luiz, un vescovo
benedice il raduno
di tutti gli Stringhini

Nella fotogallery alcune immagini della visita del Vescovo Pedro Luiz Stringhini

SAN GIOVANNI IN CROCE – Un tuffo nelle proprie origini durato 48 ore, dense di appuntamenti. La due giorni casalasca del Vescovo Pedro Luiz Stringhini, da venerdì sera a domenica sera, ha avuto un sapore ben diverso rispetto alla precedente, del gennaio 2011. Allora Stringhini era un illustre ospite (era già Vescovo, sia pure in una Diocesi meno popolosa rispetto all’odierna Mogi Das Cruzes, oltre un milione e mezzo di abitanti) che aveva trovato da poco le proprie radici, grazie al lavoro d’archivio di Antonio e Pierangelo Stringhini, che gli consentì di ritrovare le orme lasciate dagli avi nell’Ottocento. Stavolta ad attenderlo c’erano decine di Stringhini, accorsi per allargare la famiglia, e inoltre incontri ufficiali, tra cui quello col Vescovo cremonese Dante Lafranconi.

Dopo l’arrivo a San Martino di venerdì sera, accolto dal parroco don Arnaldo Peternazzi (tra l’altro per tanti anni in Brasile come missionario Fidei Donum e ispiratore 20 anni fa dell’associazione “Amici del Brasile”), sabato lo attendevano la visita a Villa Medici del Vascello, la messa a Drizzona e nel pomeriggio la visita alla Cattedrale e al Battistero di Cremona accompagnato da monsignor Achille Bonazzi e l’incontro col Vescovo Dante Lafranconi. In serata la cena alla Festa dell’Unione Palvareta Nova a San Martino, purtroppo penalizzata dal maltempo. Domenica quindi la visita al cimitero di San Giovanni seguita dalla Santa Messa solenne cui hanno partecipato 60 Stringhini, gran parte dei quali si sono poi fermati per il pranzo in oratorio. Infine, il viaggio per Reggio Emilia dove ad attenderlo c’era un Frecciarossa diretto a Roma. Nella Capitale si fermerà tre giorni, e parteciperà anche ad una Messa celebrata da Papa Francesco nella Domus Santa Marta.

Tanta la soddisfazione alla fine della visita, sia da parte dei casalaschi che del presule giunto dal Sud America. «Una soddisfazione enorme – precisa Pierangelo Stringhini, che scovò il documento del bisnonno di Pedro Luiz emigrato da Drizzona – per tutti noi. Abbiamo avuto anche la felicità di poter donare una somma per interventi in Brasile». Per la gente la soddisfazione di aver conosciuto un alto prelato dotato di grande umiltà (“sono figlio di contadini”, ha ripetuto più volte), che ha ricordato la figura di Papa Francesco e la freschezza del messaggio religioso dell’America Latina. Don Pedro Luiz dal canto suo ha detto di aver ritrovato caratteri e somiglianze della sua stirpe. Oltre al messaggio religioso, ha fatto breccia anche la sua particolare sensibilità sul tema dell’ambiente; Pedro Luiz è infatti un ecologista convinto, tanto che ha piantato un parco di 5000 alberi di cui ha già disposto il mantenimento dopo la sua morte. Tornerà, e probabilmente i rapporti tra il Casalasco e il Brasile del sud, che a fine Ottocento vide l’esodo di tanta nostra gente in fuga dalla fame, si rinsalderanno e porteranno alla luce altre radici antiche.

Vanni Raineri

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