Cronaca

Umberto Veronesi
insignito del Toson
d’Oro a Sabbioneta

Nella foto, il tavolo dei relatori al Teatro all’Antica con Umberto Veronesi

SABBIONETA/CASALMAGGIORE – Prima il Teatro all’Antica di Sabbioneta e poi il ristorante Bifi di Casalmaggiore hanno avuto l’onore di ospitare il medico e scienziato di fama internazionale Umberto Veronesi. Primo obiettivo la consegna del Toson d’oro all’eminente personaggio che per primo ha visto l’attribuzione di un simile riconoscimento ideato dal Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta. Nel lunghissimo elenco di capacità mediche e scientifiche alla fine è emersa pure un’attitudine sportiva per Veronesi, quella del vogatore. E per questo prima che iniziasse il pranzo il presidente della Canottieri Eridanea Marzio Azzoni si è avvicinato all’ospite omaggiandolo del volume “100 anni di Canottieri Eridanea” ricordando  come Casalmaggiore fosse patria di campioni olimpionici. A Sabbioneta invece la manifestazione ha avuto un prologo attraverso una breve cronistoria di quel magnifico luogo che era il teatro all’Antica da parte dell’ex assessore alla cultura Giovanni Sartori. Prima di lui era toccato al sindaco Aldo Vincenzi porgere il benvenuto all’illustre ospite che era accompagnato dalla moglie Susanna e da una dottoressa, suo medico personale. Il parroco emerito di Sabbioneta don Ennio Asinari ha esposto un’interessante relazione sul Toson d’oro, su come era stato ritrovato sotto il pavimento della Chiesa dell’Incoronata, ringraziando ancora una volta la figura dello scomparso Luigino Monici grazie al cui intervento economico era stato possibile allestire il cantiere.

Poi attraverso una tecnica espositiva inedita, per non tediare il pubblico, don Ennio ha fatto la cronistoria della lunga controversia con lo Stato che voleva impossessarsi del monile trovato al collo di Vespasiano Gonzaga infarcendo il racconto con la sua tipica, delicata ma penetrante vena polemica. Gianpaolo Bocchi ha invece raccontato il significato del Toson d’oro spiegandone le origini e la storia. A Stanislao Cavandoli il compito di motivare la scelta di quel tipo di onorificenza ricordando come si trattasse di un premio che si riconosceva nell’antichità solo alle autentiche eccellenze. Ai due presidenti, l’attuale Piero Sganzerla e il precedente Mario Fazzi infine l’onore di mettere al collo dell’eminente personaggio il pendaglio che rappresentava il vello d’oro. Veronesi, commosso e lusingato per l’attribuzione ha quindi raccontato la sua vita e i passaggi che lo avevano portato alla fine ad essere riconosciuto quale principale innovatore in campo chirurgico avendo saputo sostituire la mastectomia con una tecnica meno invasiva per operare le donne con tumore al seno.

Rosario Pisani

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