Cronaca

Il clima sta cambiando?
Ecco la supercella
a San Giovanni in Croce

https://www.youtube.com/watch?v=09jwspw4p1w&feature=youtu.be

Nella foto e nel video la supercella in azione tra San Giovanni in Croce e Sospiro (gentile concessione di Roberto Pellegrino)

SAN GIOVANNI IN CROCE – E’ un’estate indubbiamente bizzarra, meteorologicamente parlando, quella che stiamo vivendo in queste settimane. E sin qui, tutto sommato, non serve un genio o uno scienziato per dirlo, perché basta osservare il cielo. Ma la domanda che molti si pongono, tenendo conto che i fenomeni atmosferici, considerati bizzarri sino a pochi anni fa, si verificano con una certa frequenza anche nella nostra zona.

Non a caso, durante il nubifragio che ha interessato da vicino in particolare la zona a confine tra il Casalasco e il Cremonese martedì scorso, si è verificato un fenomeno abbastanza raro o comunque difficile da osservare nei nostri territori e col nostro clima su una distanza temporale abbastanza prolungata. Una formazione di nubi davvero minacciosa, ripresa da un videoamatore Roberto Pellegrino, tra San Giovanni e Sospiro: si tratta esattamente di un temporale a supercella, raro da notare nelle regioni del Nord Italia e che invece si sviluppa molto più rapidamente in zone dell’Europa come Germania e Francia o in territorio lontani, anche climaticamente, dal nostro, come Stati Uniti e Australia.

Tecnicamente una supercella è dotata di un mesociclone e di una wall cloud, nube a muro dove molto spesso si formano i tornado: il punto è che, a differenza di un normale temporale, l’intero sistema di nubi ruota e si inclina su se stesso (come si nota del video amatoriale) creando una maggiore possibilità di formazione di tornado, per quanto di piccole dimensioni (nulla a che vedere, per capirsi, con quelli americani di potenza distruttiva), e di grandine grossa. Non a caso, a Sospiro, dalle 18.30 alle 19 di martedì si sono raccolti ben 30 millimetri di pioggia e grandine, appunto.

Come lo stesso Pellegrino, reporter per caso, ha spiegato sul proprio profilo, è stato molto importante, anzi fondamentale che il cono di nubi non abbia avuto un'”attaccatura” a terra, dato che a quel punto avrebbe potuto creare conseguenze ben peggiori. Ai casalaschi, comunque, è bastato ricordare la bomba d’acqua del luglio 2013, che devastò le colture e creò parecchi disagi. Se non altro, stavolta, almeno dal punto di vista delle coltivazioni, il temporale a supercella è stato più coreografico che effettivamente dannoso. Anche se la domanda, alla fine, è sempre quella: fenomeno isolato o ci stiamo, almeno in piccola parte, “tropicalizzando”? Intanto il fenomeno è stato riportato anche da portali nazionali specializzati di meteorologia, a conferma dell’eccezionalità dell’evento.

Giovanni Gardani

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