Spettacolo

“Suonare a casa mia,
che emozione”. Il ritorno
di “Mauri” Scaglioni

Nella foto un momento delle prove

CASALMAGGIORE – L’attesa a Casalmaggiore è grande, come quando un “figliol prodigo”, nello specifico passato sui network internazionali e sulle prime pagine dei giornali, torna a casa per mostrare quanto sia cresciuto. Da Israele a piazza Garibaldi, il passo per Maurizio Scaglioni in arte “Mauri” sarà brevissimo: venerdì sera alle ore 20 il 33enne cantante si esibirà, come noto, in piazza Garibaldi. Un fuori programma quasi doveroso, che la Pro Loco ha pensato di incastrare all’interno del contenitore della fiera di piazza Spagna. L’orario non è forse felicissimo, ma va detto che è stato pensato per consentire alla band di esibirsi a lungo per poi lasciare spazio, sempre in compagnia, al quarto di finale dei Mondiali (su maxischermo, sempre sul  “listone”) tra Brasile e Colombia, al via dalle ore 22. Comunque sia, basterà cenare poco prima oppure organizzare un aperitivo lungo…

Consigli a parte, il ritorno di “Mauri” dopo l’esperienza di X-Factor Israele, dove è stato l’ultimo degli esclusi dalla finale a dodici ma con molti complimenti ricevuti dalla giudice e cantante Shiri Maimon (e non solo da lei), è un piccolo grande evento per Casalmaggiore: per questo abbiamo incontrato il cantante in zona Marcegaglia, giovedì sera, dove si trovava per le prove, organizzando una breve intervista. “Ripartire da Casalmaggiore vuol dire provare una grande emozione” ha confessato Mauri “ma ci tenevo a fare questo concerto nella mia piazza: ringrazio la Pro Loco per l’opportunità concessa e spero di riuscire a esprimere tutto quello che provo. E’ un attimo insieme, è un modo per sentirsi a casa. Anche per questo ho reclutato vecchi amici, ragazzi, compagni, fratelli, che con me hanno iniziato a fare musica per hobby qui a Casalmaggiore”.

Tra questi, come abbiamo avuto modo di vedere durante le prove, Giuseppe Anversa alla chitarra, Fabio Cavalca al basso e Davide Tona alla batteria, che hanno accompagnato Maurizio nella fase iniziale della sua carriera, quando la musica era un gioco e un modo di essere, come in fondo è per il 33enne ancora adesso. CorpoVolto, Cucarachas, Drop, sono solo alcuni dei nomi dei gruppi che hanno accompagnato Scaglioni prima della sua svolta verso il Medio Oriente. “Ma questa sera non avremo un nome: saremo solo Mauri e i suoi amici, con qualche sorpresa e special guest, che però non voglio svelare. Abbiamo fatto due sole prove, ma daremo tutto”.

Cosa è rimasto, a distanza di mesi, dell’avventura israeliana? “Un bel ricordo e un’esperienza che ti forma. Soprattutto la soddisfazione che tante persone abbiano visto veramente come sono, come canto e come mi rapporto con l’arte che ho sempre cercato di coltivare. Soprattutto, anche se non sono entrato in finale per pochissimo, mi è rimasta la speranza verso questo mondo così complesso, quello della musica. Una speranza per l’arte che non dovrebbe mai morire in nessuno di noi”.

Qualche anticipazione sul concerto? “Cercheremo di venire incontro a tutti i gusti: musica italiana e straniera, cover storiche che suonavo coi vecchi amici, sarà una serata adatta a tutti e cercheremo di coinvolgere il pubblico. Però non fatemi dire di più, perché ad un certo punto non voglio svelare la sorpresa”. Come unica concessione, possiamo dirvi che nel repertorio vi sarà anche la splendida “Fiume Sand Creek” di Fabrizio De Andrè.

Giovanni Gardani

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