La parabola di Giobbe:
l’ironia cerebrale
conquista Casalmaggiore
Nella foto, lo spettacolo di Giobbe Covatta a Casalmaggiore
CASALMAGGIORE – Trecento sedie occupate e oltre un centinaio di spettatori in piedi, hanno assistito allo spettacolo del comico Giobbe Covatta intitolato ‘Basta poco… che ce vo’ che ha collegato le iniziative della Fiera di Piazza Spagna all’importante rassegna ‘Musica in Castello’. La riuscita della serata è un premio al coraggio della Pro Loco, che nonostante il rischio maltempo, ha mantenuto la location suggestiva di Piazza Marini, vicina a quella che era la sede originaria della fiera estiva maggiorina. Durato oltre due ore, dalle 21,45 sino a quasi mezzanotte, lo show di mercoledì di Covatta ha visto il comico partire con una sorta di intervista in cui rispondendo alle domande di uno degli organizzatori l’artista campano ha ripercorso con la consueta verve comica la sua carriera, i suoi inizi e l’esplosione in particolare al Maurizio Costanzo Show assieme ad Enzo Iacchetti. Dopo l’inizio ‘di presentazione’, Giobbe Covatta accompagnato in qualche passaggio dalla chitarra di Ugo Gangheri, ha proposto quelle che da anni sono le tematiche cardine del suo spettacolo. Il comico ha toccato in particolare la sua missione in Africa per Amref, ricordando anche ironicamente durante il pianto di un bimbo tra il pubblico di essere membro di Save the Children Italia.
In sostanza Covatta come sempre ha affrontato tematiche importanti e meritevoli di riflessioni approfondite, in quanto legate a problemi oggettivi e in qualche caso internazionali, cercando di suscitare e strappando una risata a volte di pancia a volte cerebrale. Particolarmente significativo, perché presentato da un campano, il passaggio sempre in chiave ironica-riflessiva sui problemi legati alla terra dei fuochi. Un intervento che in ottica casalasca riporta la memoria alla vecchia polemica che coinvolse una campagna pubblicitaria del Consorzio Casalasco del Pomodoro. A fine spettacolo, Covatta è stato salutato dal sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, dall’assessore alla Cultura Pamela Carena e dal presidente della Pro Loco Marco Vallari, visibilmente soddisfatto per la riuscita della serata. Il comico ha ricordato il suo impegno politico come assessore alla Cooperazione Internazionale per il comune di Roma sotto l’amministrazione di Walter Veltroni e si è complimentato per la giovane età delle cariche casalesi.
Covatta, che ha soggiornato in una struttura del centro cittadino, ha spiegato di essersi fatto a piedi i trecento metri circa che lo separavano da piazza Marini e si è complimentato per la bellezza del listone e delle vie del centro storico. Infine, in una chiacchierata informale a fine spettacolo, il comico si è lasciato andare ad una confidenza: una stoccata nemmeno troppo velata a Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. “Io faccio quello che hanno sempre fatto i giullari di una volta, che erano gli unici a poter scherzare sui problemi senza rischiare di essere impiccati dal re. Il ruolo del comico è sempre stato questo: il vero ‘bordello’ si è verificato quando il re ha iniziato a fare il comico ed il comico a fare il re”.
Giovanni Gardani
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