Spettacolo

Il casalasco Jim Maglia
ricorda Ghisani
Ma lo show è rinviato

Nella foto a sinistra Ghisani e a destra Maglia

ISOLA PESCAROLI – Il maltempo ha costretto al rinvio del grande ricordo di Giuseppe Ghisani: si parla del prossimo settembre in una data ancora da fissare. Un progetto scenico con lo sfondo del Grande Fiume per ricordare Giuseppe Ghisani. Sarebbe piaciuto di sicuro all’autore de “Campane sull’acqua”, il libro che ripercorreva la grande alluvione del ’51. Il giornalista, scrittore e umanista di San Daniele Po doveva essere ricordato domenica 29 giugno, alle ore 21,30 sull’argine di Isola Pescaroli, presso l’area dell’attracco, grazie ad un “affresco video-poetico, musicale e pittorico” ideato dal casalasco Jim Graziano Maglia, ideatore del progetto scenico originale che verrà proposto, intitolato “E’ tornato il sereno negli animi e sulla natura”. Ma il maltempo ha costretto, come detto, a riparlarne a settembre, dopo l’estate. A propiziare l’evento, oltre all’ideatore Maglia, la famiglia di Ghisani, il quotidiano La Provincia (di cui fu giornalista e anche direttore ad interim) e il Comune di San Daniele Po.

Il programma settembrino non cambierà lo spartito: la serata mischierà arte, musica e letteratura, e gli scritti di Ghisani consentiranno una riflessione su quel territorio e quelle genti celebrati dallo scrittore, scomparso poco più di un anno fa. Oltre a Jim Graziano Maglia, del progetto faranno parte: Alberto Banca ed Emi Mori (voci recitanti), Letizia Sperzaga (soprano e scrittrice), Fabio Turchetti (bandonèon), Enrico Boni (delizie), Midisong di Carlo Vicini (audio e luci), e poi Claudio Ardigò, Nicola Arrigoni, Virginio Lini, Davide Persico, Angelo Rescaglio, Rosalba Scaglioni, Fulvio Stumpo, Vittoriano Zanolli, e per finire i “tangueros” Anna Rosa Ganda e Angelo Verroca. Sarà attivo un bar-ristoro, ingresso libero.

Ecco un estratto della riflessione sulla figura di Ghisani fatta da Jim Graziano Maglia: “Giuseppe Ghisani. Marito, padre, poeta, scrittore, giornalista. Un umanista vero. Circondato da tutto ciò che amava in modo viscerale, alquanto Personale e all’apparenza un po’ distaccato, discreto senza più di tanto dare nell’occhio, come si suol dire. ‘Eccolo’ qui, allora, tra i suoi amati libri e tra le sue preziose pagine. Tra panorami molto cremonesi ma in un certo senso universali. Tra cieli, nubi, soli, piante, orizzonti vari. Tra il grande fiume Po e le sue acque. Sempre diverse e mai uguali. Come gli amori, le intriganti passioni e le storie da lui narrate e descritte. Storie di Po che si intrecciano e si incontrano con le nostre, fatte anche di contrasti, oltre che di ardenti desideri passionali. Le esondazioni del Po, che tutti noi conosciamo. Continue distruzioni ed altrettante rinascite. Sapori di fango, odori di penetrante umido, di disperazione e di pianti. E di dipinti, di ritratti, di visi accanto e di storie, di  cervelli e di cinema e di Splendor, di corpi avvinghiati, che Splendor, che Desiderio! E il puntuale costante ritorno alla vita. E poi le allegre tavolate tra amici. Bicchierate e sapori di piatti. E con il Padus lungo fiume d’acqua, più vecchio del suo stesso nome ma anche sempre giovane che puntualmente si trasforma e pare quasi profumarsi in certe stagioni”.

Vanni Raineri

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