Minacce e danni
per non farlo parlare:
cinque indiani nei guai
VIADANA – Era stato aggredito di notte, mentre si recava sul posto di lavoro, e lasciato malconcio a terra in un vicolo del centro di Viadana (vicolo Scutellaro), dopo essere stato anche accoltellato nella notte tra il 26 e il 27 maggio. Ma questa disavventura è stata l’inizio di una serie di angherie: qualcuno infatti ha continuato a minacciarlo, danneggiando anche la sua abitazione, per impedirgli che rilasciasse testimonianze decisive ai carabinieri di Viadana.
Per questo motivo e con l’accusa triplice in concorso tra loro di danneggiamento aggravato, minacce e ingiuria, cinque uomini di origine indiana tra i 25 e i 45 anni (regolarmente in possesso di permesso di soggiorno) sono stati denunciati, dopo alcuni accertamenti di rito, dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei carabinieri di Viadana nella mattinata di venerdì.
Gli uomini, come detto, più di una volta con azioni esplicite frutto di un disegno criminoso ben preciso, arrivando anche ad utilizzare armi per i loro scopi minacciosi, avevano spaventato a morte l’indiano anche presso la sua abitazione di Cavallara, frazione di Viadana: il tutto per “tappargli la bocca” ed evitare che le testimonianze dirette dell’aggredito potessero compromettere gli aggressori. Non si sa, al momento, se gli stessi cinque uomini siano anche coloro che hanno accoltellato il loro connazionale all’alba del 27 maggio, ma di sicuro, visto il loro modus operandi, sono collegati da molto vicino a quella gang.
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