Nutrie, l’allarme
di Coldiretti: “Soluzioni
o ci entrano in casa”
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Nella foto Paolo Voltini di Coldiretti
CREMONA – Sono ormai arrivate nei giardinetti dove giocano i bambini e persino nella piscina pubblica a Crema (il caso è di questi giorni). Sono questi i due esempi che la Coldiretti di Cremona, con il gussolese Paolo Voltini in testa, porta per evidenziare una volta di più il problema nutrie, animali definiti come “sempre più pericolosi lungo le strade, un flagello nelle campagne, dove divorano le colture e devastano le rive dei fossi”.
“Da tempo abbiamo dato l’allarme nutrie. Siamo di fronte a una presenza che si è fatta negli anni sempre più massiccia, dannosa e pericolosa – sottolinea proprio Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. In gioco ci sono anche la sicurezza e la salute dei cittadini e la questione non può più essere solo considerata come un problema degli agricoltori. Al contrario, finora gli agricoltori si sono fatti carico di un’istanza che coinvolge l’intera comunità, dacché il proliferare delle nutrie è fonte di seri rischi per tutti”.
Per Coldiretti Cremona è il momento delle soluzioni. “Nutrie, il tempo è scaduto” è il titolo, decisamente esplicito, dell’incontro fissato per lunedì 23 giugno a Cappella de’ Picenardi (alle ore 20,30 presso il teatro comunale), promosso in collaborazione con l’Amministrazione comunale. L’intento è riunire intorno a un tavolo agricoltori, sindaci, insieme all’Amministrazione Regionale (confermata è la presenza del consigliere regionale Carlo Malvezzi), per fare il punto della situazione, rilanciando un intervento finalmente risolutivo.
“La presenza delle nutrie è sempre più grande, sempre più invadente. Arrivano nelle cascine. Se non stiamo attenti, le troviamo che mangiano nella stessa mangiatoia delle vacche” è la testimonianza di Angelo Sisti, allevatore di Pozzaglio. “A noi agricoltori viene chiesto un grande impegno per garantire il benessere animale, la massima igiene dell’allevamento, la più totale salubrità. Ci atteniamo a strette regole, e per rispettarle sosteniamo ingenti costi. E poi ci si ritrova la nutria, un animale che porta infezioni, a contatto con il cibo destinato agli animali dell’allevamento. Questo è inconcepibile e inaccettabile”.
“Il primo danno è al territorio. Le rive dei fossi devastate, buchi dappertutto, e una presenza che, sia nei campi che sulle strade, è sempre più pericolosa. E questo coinvolge l’intera comunità, non può essere considerato solo un problema di noi agricoltori – aggiunge Guido Saccenti, agricoltore di Casalmaggiore –. Poi possiamo parlare dei gravi danni alle colture e alle nostre aziende. I miei prati, per una buona porzione, se li mangiano le nutrie”.
“Ad essere a rischio sono la tutela dell’ambiente, la sicurezza di tutti i cittadini, e naturalmente anche il reddito delle imprese agricole – evidenza Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona –. Siamo di fronte ad un problema che coinvolge tutti i cittadini e che richiede risposte rapide ed efficaci. Coldiretti è pronta a fare la propria parte: un momento importante sarà l’incontro del 23 giugno a Cappella de’ Picenardi, per rilanciare un dialogo serrato e costruttivo con le Istituzioni, così da arrivare a una soluzione vera”.
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