Slow Town supera
le 700 firme nonostante
i ladri di autografi
Nella foto, un banchetto per la raccolta firme e l’ingresso della zona 30
CASALMAGGIORE – “Il lato positivo è che nonostante tutto abbiamo superato le 700 firme”: Giancarlo Simoni del Gasalasco Oglio Po, attivista del progetto Slow Town a Casalmaggiore, preferirebbe non commentare i due episodi che hanno riguardato il banchetto per la raccolta firme pro-zona 30 posizionato sotto i portici di via Baldesio, a due passi da casa sua. Per due volte si sono verificati furti di firme, nella notte: almeno una quarantina di autografi spariti dall’apposito quaderno. “Ma la cosa da sottolineare è che in due settimane le adesioni hanno superato le 700 unità. E una grossa mano arriva anche dai presidi di via Cairoli, via Cavour e di piazza Garibaldi, dove la Tabaccheria Buzzi ha già raccolto oltre duecento firme”. Un’autentica Slow-mania, che però non è condivisa da tutti: “La sperimentazione ha riscosso successo tra residenti e commercianti. Certo, qualcuno non è contento ed evidenzia problematiche”. Gli arredi urbani, la finta moquette, le piante un po’ troppo alte: queste le principali criticità. “Il periodo di prova serve proprio per correggere alcuni piccoli errori che possono essere stati commessi. E ci tengo a precisare che le zone 30 sono fatte appositamente per gli utenti deboli della strada. Nel complesso chi vive o lavora in via Baldesio, fatta qualche eccezione, si è detto soddisfatto”.
“Nella riunione di settimana scorsa tra residenti e commercianti – prosegue Simoni -, la maggioranza dei partecipanti ha colto gli enormi vantaggi in termini di sicurezza, vivibilità, riduzione del rumore ed inquinamento. Si è comunque deciso, nel rispetto di tutti, di porre la massima attenzione a chi non ha trovato la zona30 vantaggiosa, rimarcando che il progetto è migliorabile in molti aspetti e che le esigenze dei residenti saranno tenute in dovuto conto. Dato che alcune piante hanno sofferto il caldo si è deciso di intensificare le annaffiature mattutine e serali, suddividendosi il compito tra chi ha le piante vicino a casa e di tenere il più pulito possibile la carreggiata dalle foglie secche”. La sperimentazione proseguirà sino a fine giugno: “Le prime rilevazioni del traffico e delle velocità dei veicoli in via Baldesio sembrano essere interessanti. Al termine della sperimentazione dovrebbero essere diffuse e allora l’intera popolazione di Casalmaggiore potrà capire il beneficio della zona 30, che in via Baldesio ha anche creato uno spirito di quartiere che prima non c’era”.
Simone Arrighi
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