Addio a don Renzo
Gardani, cercatore di…
funghi e di vocazioni
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Nella foto un momento delle esequie (foto concessa dalla Diocesi di Cremona)
CREMONA – Era un prete di una volta, monsignor Renzo Gardani. Uno dai valori forgiati nel corso di quasi un secolo di vita, che pure era convinto che interpretare il cambiamento dei tempi, in ottica evangelica, non significasse cedere troppo spesso alla misericordia, bensì essere sempre esigenti. “Perché se essere misericordiosi significa arretrare sui valori del Vangelo, allora commettiamo un grave errore” aveva scritto un paio d’anni fa il decano della Diocesi, come ha rivelato durante l’omelia monsignor Dante Lafranconi.
Seguito da una quarantina di sacerdoti cremonesi (tra i quali anche i casalesi don Alberto Franzini e don Angelo Bravi oltre all’ex parroco di San Leonardo don Mario Martinengo), il vescovo di Cremona sabato mattina alle 10 ha aperto in Duomo la processione per le esequie del più anziano della Diocesi cremonese, spirato nel sonno giovedì mattina all’età di 99 anni presso la residenza di Villa Flaminia. Don Renzo avrebbe compiuto il secolo di vita il prossimo 4 ottobre: originario di Casalmaggiore, è stato posto, all’interno della bara di legno, ai piedi dell’altare, toccando direttamente terra, come è consuetudine tra i sacerdoti, che sempre a terra si prostrano quando vengono ordinati. Sopra la bara la veste e la stola che monsignor Gardani era solito usare e un grande libro con un passo del Vangelo sulla Resurrezione. A proposito di ordinazione, tra i quaranta sacerdoti presenti, non mancava monsignor Mario Cavalleri, ordinato nel 1940 così come monsignor Gardani e più giovane di un anno e un mese. Il nuovo decano della Diocesi cremonese è ora lui.
L’intensa omelia del Vescovo è partita dalle parole dello stesso monsignore, che scrisse una sorta di diario durante il suo pellegrinaggio a Lourdes nel 2004, dieci anni fa all’età di 89 anni. “Sono tornato qui per l’ultima volta” ha letto monsignor Lafranconi “per rendere grazie alla mia Mamma Celeste e per chiederle aiuto per il tempo che mi resta in questa vita terrena”.
Ma il vescovo di Cremona ha avuto modo di raccontare altri simpatici e significativi aneddoti di monsignor Renzo Gardani. “Ricordo che avrebbe voluto fare il parroco a vita. Quando nel 1980 da parroco di Castelleone fu trasferito come Penitenziere in Cattedrale a Cremona, lo fece – credo – semplicemente per voto di obbedienza. Ma ogni estate, quando passava un mese di vacanza ad Alpe, sull’Appennino parmense, riusciva a vivere, in quel momento, la sua missione: si sentiva, come diceva spesso con ironia, parroco un mese all’anno. Amava andare a funghi, ma quei momenti sull’Appennino erano anche un modo per pescare nuove anime”.
A tal proposito monsignor Lafranconi ha rivelato un altro particolare. “Don Renzo andava fiero del suo operato, perché era riuscito a seminare vocazioni: alcuni ragazzi che aveva conosciuto e l’avevano avuto come parroco, hanno poi scelto la sua stessa strada. E di questo era particolarmente orgoglioso”. Penitenziere in cattedrale (molte le famiglie presenti alle esequie erano solite confessarsi da lui), monsignor Gardani un giorno si scusò con il Vescovo, da poco arrivato a Cremona. “Mi chiese scusa perché non poteva essere presente spesso all’altare o durante le funzioni. Mi disse che preferiva stare al confessionale, aspettando altre anime alle quali dare ascolto. Non lo rimproverai, anzi lo ringraziai: aveva capito fino in fondo la sua missione e quello era il suo posto”.
Infine un ideale passaggio di consegne. “Oggi pomeriggio celebreremo l’ordinazione di don Matteo Bottesini: si sdraierà a terra, consegnandosi al Signore e iniziando la sua nuova vita da sacerdote. Ecco, il dono di questa scelta di vita è la possibilità della Vita Eterna nel Signore. Lo stesso dono che monsignor Renzo Gardani riceve ora, alla fine di questo viaggio terreno”. Durante le esequie è stato anche intonato il canto del Magnificat, che monsignor Gardani tanto amava. Lo stesso che aveva intonato, in quel pellegrinaggio di dieci anni fa, davanti alla Madonna di Lourdes, per l’ultimo suo saluto alla “Madre Celeste”. La salma di monsignor Renzo Gardani è stata poi tumulata presso la tomba di famiglia a Casalmaggiore, dove erano nato il 4 ottobre 1914.
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