Politica

Provincia, ultimo
consiglio: se la guida
toccasse a Cavazzini?

Nella foto l’ultimo consiglio della Provincia di Cremona

CASALMAGGIORE/PIADENA – E se il prossimo presidente della Provincia di Cremona, riorganizzata secondo le nuove norme dettate dalla spending review, fosse un casalasco, anzi una casalasca? Il nome di Ivana Cavazzini, neo sindaco di Piadena, potrebbe anche essere la grande sorpresa. Ma andiamo con ordine. L’ultimo appello dei consiglieri provinciali si è tenuto attorno alle ore 15 di martedì, che ha dato il via al consiglio provinciale. L’ultimo di una storia consiliare che parte dal 1951, anno in cui per la prima volta i cittadini cremonesi furono chiamati ad eleggere propri rappresentanti in seno alla Provincia. Martedì mattina si sono tenute congiuntamente due commissioni: affari istituzionali e bilancio, e controllo e garanza e si è discusso, oltre che di convenzione con le università, dell’affidamento al gestore unico Padania Acque del servizio idrico integrato, il cui atto di indirizzo è stato oggetto dell’assemblea, chiamata a concretizzare tale affidamento. Ultimo consiglio provinciale anche per tre Casalaschi: Filippo Bongiovanni, vicepresidente, che ha ricevuto i complimenti di Salini per l’affermazione come sindaco a Casalmaggiore; e, dall’altra sponda, Giuseppe Torchio, ora sindaco di Bozzolo, e Massimo Araldi.

Non c’è una data certo, per ora, sulla scadenza dell’ente provinciale: c’è chi dice mercoledì, ma quel che è certo è che entro fine mese l’attuale presidente, in qualità di commissario, assumerà su di sé le funzione di giunta e consiglio. Massimiliano Salini dovrebbe restare in capo all’ente, a titolo gratuito, fino al prossimo autunno, non oltre il 31 dicembre, quando verranno indette le elezioni di quello che sarà poi un ente di secondo livello con la scelta del suo nuovo presidente. Decisione che verrà presa dai comuni del territorio sulla base del differente peso politico. Ed è proprio per la maggiore presenza sul nostro territorio di comuni targati centrosinistra, capoluogo compreso, che alcune indiscrezioni fanno il nome, come possibile presidente della provincia, proprio del neosindaco di Piadena Ivana Cavazzini, esponente del Partito Democratico, sponda renziana, e con una grande esperienza derivata da un passato da presidente del dipartimento Piccoli Comuni e Unioni di Comuni di Anci Lombardia.

La Cavazzini, prima di vincere a Piadena, è stata sindaco di Drizzona che con Piadena ha già in essere una unione di servizi. Altro orientamento, quello che appare ancora prevalente ma niente affatto scontato, è che il nuovo presidente della Provincia, in qualità di sindaco dei sindaci, possa essere il primo cittadino del capoluogo, ossia Gianluca Galimberti. Ma in questo caso l’impegno per il comune di Cremona rischierebbe di essere troppo gravosa per rendere compatibili le due cariche.

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