L’ultimo saluto
ad Antonio Contesini:
“La vita come un dono”
Nella foto i funerali di Angelo Contesini
CASALMAGGIORE – L’ultimo saluto al volontario “dal sorriso semplice e a volte ironico”, come l’ha definito don Alberto Franzini, è partito lunedì mattina alle 10 dalla sala della Avis di Casalmaggiore, una vera e propria casa per Antonio Contesini, scomparso improvvisamente a 72 anni in seguito ad un malore nella sua residenza di via Marcheselli.
Una folla di amici, conoscenti e altri volontari ha accompagnato, con tanto di stendardo, il feretro del buon Angelo verso la chiesa di San Francesco, dove il parroco don Alberto Franzini, affiancato da don Bruno Galletti, ha celebrato il funerale. Dopo la lettura del Vangelo sui “giusti”, quasi ad esaltare lo spirito di servizio che ha sempre animato la vita di Antonio, l’omelia di don Alberto ha paragonato la vita umana ad una “tenda in mezzo al deserto, che è una casa fragile ed esposta alle intemperie”.
“La nostra parrocchia si stringe attorno alla famiglia di Antonio” ha spiega il parroco “che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare durante la sua vita terrena. La morte di Antonio richiama il senso profondo della vita, della sua instabilità e della sua fragilità. Madre Teresa diceva però che morire è come tornare a casa, in una casa duratura, non più in una tenda. La vita umana è un continuo esilio, in cui lo sguardo, il cuore e la mente sono o dovrebbero essere rivolte al traguardo. E questa vita terrena va vissuta e spesa per le cose che contano, non nelle banalità e nei compromessi: Antonio, questo, l’ha capito e l’ha messo in opera”.
Don Alberto ha poi passato in rassegna le qualità di Contesini. “Ha vissuto la vita come un dono e, come tale, l’ha messa a disposizione, l’ha donata appunto, degli altri. Si è donato con semplicità, umiltà e quotidianità: il suo sorriso semplice e ironico l’ha accompagnato accarezzando una vita semplice, laboriosa e fedele, contrassegnata da una fede genuina. Questa è l’eredità migliore che Antonio lascia per il nostro futuro, perché i valori che ha portato avanti con la sua testimonianza di vita, sono eterni”.
Al termine della messa e prima del pellegrinaggio verso il cimitero di Casalmaggiore, Antonio è stato ricordato anche dai volontari dell’Avis, con due messaggi, uno in particolare rivolto dal gruppo teatro, col quale Angelo ha stretto una forte forma di collaborazione. “Eri immenso, cordiale e sincero” è stato letto nella lettera indirizzata idealmente ad Antonio “. La morte ha colto di sorpresa non solo te, ma anche tutti noi avisini, ti abbiamo voluto bene come un fratello, ti stimavamo come un caro e fedele amico. Ti immagino sul palcoscenico di un teatro, quello della vita, sorridente, fare un inchino e dirci: “Lo spettacolo è finito, buonanotte amici”, incamminandoti per quel lungo sentiero verso il Paradiso, dove tutto è amore e serenità”.
Giovanni Gardani
© RIPRODUZIONE RISERVATA