Trattative febbrili:
l’accordo a tre
resta in standby
Nella foto, il comune di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE – Ore di trattative febbrili in vista del ballottaggio, a Casalmaggiore, nel quartier generale di Filippo Bongiovanni, candidato sindaco per ‘Casalmaggiore è Viva’ e ‘Casalmaggiore al Centro’ che sfiderà Claudio Silla al ballottaggio. Se il primo cittadino uscente ha scelto di non imparentarsi al secondo turno, il vicepresidente provinciale continua a tenere aperte le porte al dialogo con tutti gli altri candidati rimasti esclusi dallo ‘spareggio’ di domenica 8 giugno. Tutti tranne uno: Adamo Manfredi che con un comunicato del Movimento 5 Stelle Casalmaggiore e Casalasco ha già spiegato di lasciare libertà di voto ai suoi elettori. Delle tre parti in causa, l’unico a concedersi ai taccuini è Orlando Ferroni, che ribadisce il suo pensiero: “O andiamo tutti uniti, oppure liberi tutti”, ripeteva il consigliere di minoranza uscente sabato mattina in piazza Garibaldi, dando quasi per fatto l’apparentamento a tre in vista del ballottaggio. “L’unico modo che abbiamo per battere Claudio Silla è presentarci insieme”: è la teoria di Casalmaggiore per la Libertà e Forza Italia. Opinione che troverebbe concorde anche le forze a sostegno di Matteo Rossi, Listone e Centopercento Casalasco, ma che non è stata formalizzata nel corso dei lunghi incontri mattutini e pomeridiani con Bongiovanni. Si tratterà ad oltranza, sino a domenica mattina: c’è tempo fino alle ore 12,30.
Nel primo summit di sabato, presso la sede del candidato sindaco leghista, l’accordo a tre è rimasto in standby: non facile mettere insieme anime diverse, ma da quanto emerso si è lavorato soprattutto per raggiungere un accordo su priorità e programmi condivisi. Ancor più dei programmi, fanno le persone: i dubbi sulla suddivisione dei seggi e sui nomi dei componenti di un’eventuale maggioranza in caso di successo continuano a pervadere le parti in causa. Forza Italia non farà sconti: “Le percentuali parlano chiaro – spiega Fabio Ferroni -. A noi spettano almeno due nomi, al Listone tre”. Non parla invece di cariche la squadra di Rossi, che preferisce comunque non esporsi e sbilanciarsi prima della riunione interna e dell’incontro con Bongiovanni previste entrambe per sabato sera. L’incastro a tre è frenato anche dai dubbi interni alle fila del vicepresidente provinciale, dove c’è chi non vede di buon occhio l’apparentamento con Ferroni e Forza Italia. La situazione resta magmatica e la febbre politica del sabato sera continuerà ad alzarsi. Domenica mattina è previsto un nuovo incontro tra le tre parti.
Simone Arrighi
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