Torchio, incontro
sulla Sanità che svolta
verso socioassistenziale
Nella foto un momento dell’incontro di sabato
BOZZOLO – La gente a volte snobba le presentazioni dei vari candidati sindaco per paura delle chilometriche filippiche in politichese. Sabato mattina a Bozzolo invece il convegno sulla salute organizzato da Giuseppe Torchio e dalla sua lista “CambiAmo Bozzolo” ha fatto conoscere le novità che si stanno delineando sul fronte del servizio sanitario nazionale.
E’ stato infatti spiegato che i Comuni avranno un potere decisionale maggiore sulle scelte socio sanitarie del territorio per quanto riguarda la programmazione, mentre la gestione continuerà a rimanere affidata ai direttori generali degli Ospedali. A tal proposito, dopo aver ribadito la necessità che l’Oglio Po di Casalmaggiore mantenga la sua funzionalità piena, è riemersa la necessità di ridurre gli ospedali piccoli insistendo sul fatto che fare qualche chilometro in più non crea disagi né disservizi.
A parlarne è stato il primario Giuseppe Luani per spiegare che anche le Case di Riposo dovranno ospitare solo degenti gravi, mentre gli autosufficienti usufruiranno di centri diurni individuati grazie al coordinamento tra le varie realtà del territorio. Agostino Tonarelli, presidente Auser e direttore Cisvol Cremona, ha sottolineato la risorsa preziosa e insostituibile del volontariato auspicando strutture centrali in grado di intervenire non solo sui singoli ma sull’intero tessuto famigliare, soprattutto per quanto riguarda gravi patologie quali la ludopatia. Mino Bazzoni, vicepresidente regionale e nazionale per Federsanità Anci, ha comunicato che le Asl hanno già ricevuto le lettere per la riduzione dei posti letto negli ospedali (nel rapporto di 3,7 per mille abitanti), sollecitando la creazione di Centri diurni in quanto il territorio dovrà essere la vera risposta alle necessità sociosanitarie dei cittadini.
La Regione Lombardia, l’unica assieme all’Emilia a non avere un bilancio in deficit, ha già provveduto assieme all’assessore Maria Cristina Cantù a spostare 120 milioni di euro dalla sanità al socioassistenziale proprio per incentivare questa nuova svolta. Una evoluzione che sta venendo avanti a spron battuto e che i sindaci del territorio avranno l’onore e l’onere di gestire d’ora in avanti con tutti i mezzi a loro conferiti.
Rosario Pisani
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