Economia

Il Congresso Mondiale
Pomodoro torna in
Italia. La Pomì c’è

Nella foto un momento della conferenza stampa

MILANO/RIVAROLO DEL RE – “Per la prima volta un confronto tra retailer nazionali ed internazionali come Tesco, Ica e CoopItalia e l’industria della trasformazione per trovare modalità di collaborazione che consentano una adeguate forma di commercializzazione del pomodoro da industria presso i consumatori di tutto il mondo”. E’ questo il messaggio – lanciato da Antonio Casana Vice Presidente Amitom –  in occasione di un incontro che si è tenuto venerdì mattina in Unicredit, per la presentazione del Congresso Mondiale del Pomodoro, organizzato in Italia a Sirmione (Lago di Garda) dall’8 all’11 giugno 2014 dalla stessa Amitom (Assocition Méditerranéenne internationale de la Tomate), dal World Processing Tomato Council e da  ISHS, la principale organizzazione mondiale di scienze ortofrutticole operante in cinquanta paesi.

All’incontro, aperto da Costantino Vaia Past President di Amitom nonché managing director del Consorzio Casalasco del Pomodoro di Rivarolo del Re, hanno partecipato Monica Cellerino, Regional Manager Lombardia Unicredit, Antonio Casana Vice Presidente Amitom, Guido Conforti Responsabile Politiche di Filiera AIIPA – Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari e Sergio Tondini di Confcooperative-Fedagri e Presidente Gruppo Consultivo “Ortofrutta” della Commissione Europea. Accanto ai futuri equilibri tra produzione e grande distribuzione, secondo le anticipazioni dei relatori nel congresso troveranno anche spazio i nuovi trend di consumo del pomodoro da industria e il futuro dell’export in particolare verso Asia ed estremo oriente dove i derivati del pomodoro hanno un potenziale di grande sviluppo.

Se, a livello globale, infatti,  il consumo medio procapite è pari a 5,8 kg, in India e Cina i consumi si attestano a soli 0,2 Kg diventando, con una popolazione a nove zeri, i futuri mercati di sbocco nei quale anche l’Italia può vincere la sua sfida contrastando il calo dei consumi interni determinato, più che dalla crisi, dal progressivo affermarsi di una cultura gastronomica multietnica. Con una produzione complessiva di 4 milioni di tonnellate ( dato 2013) ed una previsione di 4,8 milioni di t. per il 2014, l’Italia trattiene per il consumo interno solo il 44% destinando invece all’export in tutto il mondo il 56% della sua produzione per un controvalore di circa 1,5  miliardi di Euro.

Altri i punti cardine del Congresso annunciati: innovazione tecnologica, nuove frontiere del packaging, rapporto tra sostenibilità ambientale ed economica nella supply chain, in altri termini le sfide cruciali che le imprese del comparto dovranno affrontare nei prossimi anni (per visualizzare il programma completo www.worldtomatocongress.com). Il Congresso è organizzato da AMITOM – Association Méditerranéenne internationale de la Tomate, dal World Processing Tomato Council e da  ISHS, la principale organizzazione mondiale di scienze ortofrutticole operante in cinquanta paesi. Giunto quest’anno sua undicesima edizione, il Congresso è ospitato dall’ Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (AIIPA) e Fedagri-Confcooperative, col patrocinio dell’Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria – Nord Italia e la collaborazione di ANICAV – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali.

La Segreteria Organizzativa dell’evento è stata affidata a Fiere di Parma, unico operatore fieristico italiano con un ‘know how’ specifico e riconosciuto a livello internazionale sia nel comparto agro-alimentare, attraverso Cibus, che nelle tecnologie per il food processing & packaging attraverso Cibus Tec-Food Pack (28-31 ottobre 2014), sponsor tecnico del congresso. Il World Processing Tomato Congress 20per 14, conterà su main sponsor di rilievo per il settore del pomodoro da industria: CFT, Graco e Tetra Pak, global suppliers di soluzioni e tecnologie per il processing e il packaging e Pomì-Consorzio Casalasco del Pomodoro, key-player a livello internazionale nella trasformazione del pomodoro. A conferma dell’importanza dell’evento, Unicredit ha ospitato nella location esclusiva di Milano il lancio mediatico di un evento di caratura internazionale quale il World Tomato Congress.

Pomì peraltro, il marchio 100% italiano del Consorzio Casalasco del Pomodoro, è in perfetta sinergia, per mission e vision aziendali, con il tema del Congresso: “Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro”. Da sempre l’obiettivo principale di Pomì è, infatti, quello di garantire la filiera e la tracciabilità del proprio prodotto nel pieno rispetto del territorio e dell’ambiente in cui opera, nonché nel rispetto delle persone. La realizzazione di questa mission passa anche attraverso una continua ricerca e sviluppo sia in termini di processi che di prodotti.

Esempio ne è l’ultima grande novità:Pomì in quota, il progetto checonsente ai produttori e agli agronomi del Consorzio Casalasco del Pomodoro di monitorare la coltura attraverso una rilevazione aerea con l’utilizzo di droni intelligenti per migliorarel’efficienza e la sostenibilità ambientale del proprio lavoro. “All’interno della filiera del pomodoro del Nord Italia ricopriamo un ruolo rilevante– commenta Costantino Vaia – vogliamo essere i promotori di un continuo e costante sviluppo di questo mercato, pilastro del patrimonio naturale, economico e culinario italiano. Perché ciò avvenga, come indica il titolo stesso del Convegno, è fondamentale creare sinergia fra le diverse realtà che operano nel settore. Il Congresso mondiale del Pomodoro, come già dissi a Pechino, rappresenta un appuntamento imperdibile per riflettere e trovare le migliori soluzioni strategiche per il futuro”.

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