Cittadella della Salute,
il no del settore medico
al cambio di locazione
VIADANA – A cosa serve una “Cittadella della salute” se i medici e gli operatori sanitari si rifiutano di andarci a lavorare? La domanda sorge spontanea dopo che pochi giorni fa al Sindaco di Viadana Giorgio Penazzi è stato presentato un documento firmato da tutti coloro che hanno voce in capitolo sulla questione.
Dal presidente del Centro San Nicola Ercole Montanari a Roberto Carretta del laboratorio Analisi a Marco Beschi di Fisiomedical ed Enzo Rosa della società medici Nuovo Millennio. Nella lettera si fa riferimento alla proposta del capogruppo Pd in consiglio Comunale Paolo Zanazzi di realizzare la struttura in zona industriale Gerbolina anziché nel piazzale vicino al centro come progettato inizialmente.
“Una proposta strumentale atta a bocciare il progetto che non ha alternative alla collocazione in Piazzale Cesare Baroni, dietro la caserma dei Carabinieri. Nessuno si è premurato di verificare la disponibilità dei soggetti che dovrebbero comporre la Cittadella della Salute ad aderire all’eventuale nuova localizzazione proposto” spiegano i firmatari. Il problema della Cittadella poi dà la spinta per esternare nuove manifestazioni di dissenso da parte della maggioranza sull’atteggiamento assunto da Zanazzi che in sostanza rappresenta il simbolo della grande crisi in atto nel Partito Democratico. Una crisi che ha portato alla sfiducia dei componenti il circolo di Cicognara e Cogozzo commissariato dai vertici provinciali a cui si sono aggiunte divergenze che hanno toccato anche i rappresentanti parlamentari oltre a quelli regionali.
“Il loro è un atteggiamento strumentale orientato alla distruzione dei rapporti, supportato da un’acredine che li spinge a fornire risposte piccate ad ogni tentativo di accordo” affermano i responsabili del settore medico, aggiungendo che il sindaco aveva aderito a tutte le loro richieste, impuntandosi solo sulla questione della Cittadella sapendo che era improponibile e inaccettabile il trasferimento lontano dal centro storico per non mettere in difficoltà l’utenza più anziana. Un atteggiamento estremamente conciliante, quello del sindaco” spiegano “a cui i dissidenti hanno mosso l’accusa di aver risposto alle loro richieste con un documento inviato due minuti dopo la mezzanotte”.
Una situazione di estremo contrasto che renderà del tutto inutile quella specie di ciambella di salvataggio rappresentata dalla nuova riunione del Consiglio comunale da convocarsi prima del 30 giugno per regolarizzare il bilancio alla luce delle nuove indicazioni pervenute da Roma. Le minoranze assieme a Zanazzi e compagni difficilmente cambieranno atteggiamento e allora sì, il sindaco Penazzi si dimetterà lasciando le chiavi del Comune nelle mani del Commissario Prefettizio. Concetto ancora più lampante dopo la presentazione della recente mozione di sfiducia.
Rosario Pisani
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