Feste e turismo

Proteste dopo
la festa: commercianti
infuriati per il riuso

CASALMAGGIORE – La Festa dell’Europa anziché unire i popoli divide le categorie. E’ quello che accade a Casalmaggiore dopo quattro giorni di manifestazioni che si sono concluse domenica sera con una sollevazione generale di buona parte dei commercianti del centro. Ad accendere la miccia la dichiarazione di un componente degli Amici di Casalmaggiore il quale, nel tracciare un bilancio soddisfacente della manifestazione, si è lamentato per la scarsa collaborazione dei titolari dei negozi che avrebbero tenuto chiuso gli esercizi la domenica.

“E’ una grossa bugia!” dichiara chi si è fatto portavoce di tutti gli altri colleghi, inviperiti per come sono andate le cose. “Siamo stanchi di essere considerati i cattivi di turno tutte le volte, quelli che non collaborano mai per la riuscita delle iniziative”. La commerciante in questione racconta che alle 5 del mattino di domenica tutte le vie che conducevano alla piazza erano già chiuse e occupate dal mercatino del riuso. “Tutti gli accessi ai nostri negozi erano irraggiungibili con i venditori di cianfrusaglie che avevano appeso la loro mercanzia addirittura a ridosso delle tende oscurando le vetrine. Io personalmente avevo il permesso di transito firmato dal comandante della Polizia locale Silvio Biffi ma questo era inutilizzabile. Ma ha avuto problemi anche chi doveva uscire o entrare dai propri garage”.

Praticamente tutta via Favagrossa, raccontano i commercianti, era off limits nonostante fossero aperti il negozio di oreficeria, la fioreria, la cartoleria, il ristorante, la pasticceria, quello di elettrodomestici e il negozio dei tendaggi: esercizi tuttavia irraggiungibili dalla clientela in un giorno in cui si potevano fare affari essendo tra l’altro la Festa della Mamma. Difficile anche immaginare cosa sarebbe potuto accadere se ci fosse stato bisogno di un’ambulanza, evento che tra l’altro si è sfiorato perché una signora, che aveva il negozio stretto tra due bancarelle di ferraglia, ha rischiato lo svenimento a causa di una discussione con un allestitore del mercatino che gli avrebbe risposto a brutto muso: “Voi commercianti di Casalmaggiore sareste tutti da bruciare”.

Una festa quindi quella dello scorso week end con due facce della medaglia: grande affluenza sotto il ristotenda per mangiare europeo ma anche danni arrecati, secondo i contestatori, ai titolari di attività con sede fissa che sono stati soffocati per tutto il fine settimana. “Non abbiamo trovato cosa ci fosse di europeo” contestano i commercianti “in quella manifestazione che aveva solo uno scopo gastronomico. Bisognava andare a Cremona per vedere cos’è davvero una festa dell’Europa con stand dei vari Paesi della Comunità. E poi non si comprende per quale motivo questi mercatini dell’usato non debbano essere collocati in luoghi adatti come  il campo sportivo, il Lido Po oppure alla Baslenga dove c’è un grande parcheggio vuoto”.

Rosario Pisani

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