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Pomì, senti Mazzanti:
“Dura per noi? Magari
lo è più per gli altri”

Nella foto Davide Mazzanti con i dirigenti della Pomì Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Davide Mazzanti entra nella pancia della Baslenga, sua nuova casa (assieme al PalaFarina di Viadana), tirando un lungo sospiro di sollievo. Da troppo tempo (anche se in realtà era “solo” poco più di un anno) non indossava una maglia di club, così quando infila la polo bianca con il logo “Pomì” in bella mostra nella parte alta, per lui è come riannodare i fili con una carriera da sempre vissuta come un combattente. “Anche quando andavo a vedere mia moglie Serena (Ortolani, campionessa della Nazionale, ndr) spesso uscivo prima perché era una sofferenza: essere allenatore e vedere una gara da fuori è davvero difficilissimo. Per questo e non solo ho accettato subito la Pomì: d’accordo, avevo voglia, ma non potevo accettare la prima offerta. Qui ho trovato un progetto giovane e ambizioso e questi per me che vengo da un anno in Nazionale Under 19 sono aggettivi che si sposano molto bene”.

Mazzanti fa coraggio alla Pomì con una massima che potrebbe presto diventare anche uno striscione dei Panthers, chissà… “Tutti dicono che per la Pomì sarà dura migliorare il settimo posto. Io dico: è dura per noi, ma sarà dura anche per gli altri affrontarci. Sono un tecnico che ama dar battaglia e non partire mai sconfitto. Quando l’Italia Under 19 capitò nel girone di qualificazione con la Polonia campione in carica, io dissi che forse erano più preoccupate loro: qualcuno pensò che esageravo, che ero troppo sicuro. Alla fine abbiamo vinto 3-1 e siamo andati noi agli Europei”.

A proposito di Nazionale, Mazzanti ha appena avuto l’ok dalla Federazione. “Potrò svolgere il doppio ruolo. O per lo meno potrò guidare la squadra agli Europei, così mi terrò anche allenato quest’estate. Poi, dopo la rassegna continentale, ci aggiorneremo: se sarà possibile, manterrò il doppio impegno, altrimenti sposerò il progetto Pomì senza problemi”.

Prima della presentazione il presidente Massimo Boselli Botturi, annunciando nella sede della Pomì il nuovo coach, ha spiegato che “già l’anno scorso Mazzanti era stata un’opzione, stavolta era addirittura la prima scelta. Abbiamo fatto un’ottima mossa, ne siamo certi”. Mazzanti, che lavorerà con uno staff allargato (si parla di due scoutman proprio per puntare sui giovani talenti italiani, perché “più gente ho, più gente faccio lavorare” per dirla con Mazzanti), ha analizzato poi la crisi del volley nazionale. “La diaspora che si sta verificando a livello di mercato indebolirà parecchie big, temo, ma al di là di questo può darsi che il ruolo dell’allenatore divenga ancora più determinante. Sicuramente farà bene chi pescherà le giovani migliori in giro per l’Italia. E la Pomì parte, in questo senso, dall’ottimo lavoro svolto nella stagione appena conclusa”.

A tal proposito il presidente Boselli Botturi ha spiegato che Zago, Gennari, Camera, Stevanovic e Agrifoglio hanno con la Pomì un contratto ancora in essere e che “nessuna ha intenzione di cambiare aria”, smentendo così le voci che volevano le giocatrici in procinto di accasarsi tra Novara e Piacenza. “Sul mercato abbiamo idee chiare” ha spiegato Mazzanti “ma vogliamo anche avere pazienza. Per la prossima settimana ufficializzeremo lo staff, poi inizieremo a snocciolare qualche nome: quelli che leggete sinora sui giornali, compreso quello di mia moglie Serena (accostata a Casalmaggiore e a Novara, ndr), sono per ora soltanto fantasie”.

Sicuro di sè, Mazzanti ha lanciato anche una sfida a se stesso. “L’Europeo? Vogliamo fare bene. Dico solo che questo gruppo è più forte e più completo di quello che vinse il Mondiale di categoria due anni fa (c’era anche Letizia Camera, ndr): so che dicendo questo mi metto tremendamente alla prova, ma le sfide mi sono sempre piaciute. E comunque sì, andiamo a giocarcela per arrivare fino in fondo”.

Infine una nota tattica. “Tutti mi conoscono per un allenatore che punta molto su attacco e muro. In realtà in Nazionale ho martellato le giocatrici sulla difesa: l’esperienza azzurra mi ha completato, in tal senso. Alla Pomì voglio cercare di improntare un gioco equilibrato, anche se indubbiamente la mia squadra avrà caratteristiche molto offensive ed è prevalentemente sull’attacco che agiremo pure in sede di mercato”.

Per arrivare dove? “L’anno scorso la Pomì era nel terzo blocco del girone. Stavolta vogliamo entrare nel secondo, ossia quel gruppo che in genere arriva subito dietro le prime 3-4 grandi del girone ma magari è in grado di andarle a insidiare e batterle nei playoff, in una gara secca o di andata e ritorno”. Idee chiare e curriculum tosto, questo Mazzanti. La Pomì sembra davvero in buone mani.

Giovanni Gardani

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