Cronaca

Un Giudice di Pace
per una maxi Pretura?
Si attende ok da Roma

Nella foto Penazzi e il Giudice di Pace di Viadana Giovanni Breviglieri

VIADANA – La fatidica data del 29 aprile è arrivata e Viadana, assieme alle vicine di casa Bozzolo ed Asola, ha dovuto prendere una decisione. Alla fine ha prevalso il concetto che “l’unione fa la forza”, dato che, a fronte dell’ok da parte del Ministro della Giustizia Orlando, si erano verificate comunque problematiche legate agli spazi: in barba alla spending review tanto sbandierata, infatti, la commissione che doveva valutare le opzioni offerte dai comuni a proprie spese ha giudicato “troppo esigui” i locali trovati dal comune di Viadana sul proprio territorio.

Comunque sia, nessuna paura per i cittadini: il Giudice di Pace infatti resterà a Viadana e il comune, in uno degli ultimi atti prima dell’ormai probabile e vicinissimo commissariamento, s’è accollato le spese di sede, utenze e personale. Il tutto grazie all’appoggio di Bozzolo e Asola: al di là delle differenze di veduta politica, infatti, Giorgio Penazzi (sindaco di Viadana), Anna Compagnoni (Bozzolo) e Giordano Busi (Asola) si sono accordati per accorpare il servizio dei tre uffici. Per quanto concerne, in particolare, i due comuni del comprensorio Oglio Po, Bozzolo garantirà la possibilità di utilizzare gli spazi già in uso per l’attività amministrativa nel palazzo comunale, mentre Viadana sposterà gli uffici non più da via Grossi a via Veneto (era questa la proposta rigettata dalla commissione), ma all’interno dello stesso palazzo municipale, come ha spiegato Dario Anzola, vicesindaco di Viadana che cura il progetto.

In particolare a Bozzolo e Asola si terrebbero le udienze civili, a Viadana, dove rimarrebbe la sede amministrativa, anche quelle penali: la proposta, inviata lunedì a Roma, attende ora l’ok da parte del Ministero. Se questo non dovesse arrivare, molto probabilmente i tre comuni dovrebbero rinunciare a questa “maxi Pretura” e accontentarsi di Mantova (come del resto Casalmaggiore farà d’ora in avanti per Cremona). Se invece l’idea dovesse avere il nulla osta romano, allora per i cittadini il sollievo sarebbe maggiore: i tre uffici del Giudice di Pace resterebbero attivi, pur dividendosi i compiti, mentre i 21 comuni partecipanti al progetto (per 100mila abitanti totali, ovviamente tutti mantovani, dato che si ragiona su base provinciale) contribuirebbero con una spesa non troppo elevata al mantenimento del servizio.

Il personale sarebbe infine fornito dai centri più popolosi, con Viadana (a proposito il Giudice di Pace di Viadana Giovanni Breviglieri ha fornito consulenza legale al progetto) in prima fila. Tutto questo, nella speranza che il commissariamento del comune viadanese non vada ad inficiare quanto realizzato e presentato sinora: perché in effetti la caduta della giunta Penazzi rischia di bloccare il procedimento. Anche se in realtà al commissario prefettizio eventualmente nominato, non resterebbe che agire per ordinaria amministrazione, prendendo semplicemente in considerazione le indicazioni che giungeranno da Roma sugli incartamenti presentati lunedì scorso.

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