Nel 25 aprile di Spineda
c’è anche il ricordo
di Ginetto Boni
Nella foto, i presenti alla cerimonia e la lapide
SPINEDA – Il piccolo comune di Spineda, 630 abitanti distribuiti tra Cividale Mantovano (con cui condividono il parroco e parrocchia) e Commessaggio, ha unito due celebrazioni in una per il 25 aprile: il 69esimo anniversario della Liberazione e lo scoprimento di una lapide, nella cappelletta del cimitero, alla memoria di Ginetto Boni, deceduto nel 1944 per il naufragio del piroscafo Oria. Una vicenda drammatica di cui l’Italia non si è mai occupata approfonditamente nonostante nel naufragio, nel mare della Grecia, perirono più di 4000 soldati. Forse perché si trattò di una tragedia avvenuta per cause meteorologiche e non direttamente provocata da eventi bellici anche se il periodo era sinonimo di guerra.
Grazie alla ricerca del giornalista parmigiano Paolo Panni si è venuto recentemente a scoprire che uno dei naufraghi, Ginetto Boni, era nato a Spineda nel 1921 da genitori di origini reggiane. Il sindaco Davide Caleffi ha raccolto l’informazione decidendo di porre un segno tangibile di riconoscimento a quel giovane concittadino deceduto a 21 anni di età assieme a tantissimi altri commilitoni. E venerdì, alla presenza di un fratello, di un nipote e di altri famigliari, al vicecomandante della Compagnia di Casalmaggiore maresciallo Roberto Pinto, al vicepresidente dell’Istituto storico della Resistenza Giuseppe Scotti, è stata scoperta una lapide in cui viene ricordato il sacrificio del soldato citandone le qualità e l’esempio di chi aveva tragicamente onorato la patria senza riceverne alcuna attestazione ufficiale. A rimediare al vuoto ha pensato il sindaco di Spineda Caleffi organizzando quel breve ma commovente evento.
Rosario Pisani
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