Politica

Ecco “Casalmaggiore al
centro”. Duro attacco
a Mazzoli con Silla

Nella foto il gruppo Casalmaggiore al centro con il candidato Filippo Bongiovanni

CASALMAGGIORE – Casalmaggiore è al centro, come spiega lo slogan e il logo di una delle due liste civiche a sostegno di Filippo Bongiovanni. La polemica però è in fondo: una stoccata pesantissima prima ai due Massimo, Araldi e Mazzoli, quest’ultimo in particolare colpevole di “voltafaccia” per essersi candidato con la lista Silla, poi ai fratelli Ferroni o forse, chissà, a chi sta più su di loro, a livello politico s’intende.

La conferenza stampa di presentazione della lista “Casalmaggiore al centro” si è tenuta alle 12 di mercoledì mattina presso il Caffè Royal di via Cavour: tre relatori, una trentina di partecipanti, ancora un po’ di riserbo sui nomi inseriti in lista, anche se volti più o meno noti indicano in Giuseppe Scaglioni, Giuseppe Cozzini, Sara Valentini, Stefano Busi, Mirko Devicenzi (solo per citarne alcuni) esponenti che presumibilmente faranno parte dei 16 candidati alla carica di consigliere. L’appoggio del senatore Giacinto Boldrini sarà probabilmente esterno (anche se pesante) così come quello di Giovanna Gardinazzi, legata all’ambiente oratoriale, che ha rotto il ghiaccio con la presentazione. “Siamo tutti impegnati in vari campi, dal lavoro, al volontariato, all’associazionismo, ma siamo qui per metterci la faccia” ha spiega Gardinazzi, che nel 2009 era in lista con il Listone “e perché la passione ci ha spinto a muoverci per amministrare. Siamo cittadini tra i cittadini e questo non lo possiamo dimenticare, e siamo convinti che l’esperienza che ciascuno ha maturato nel proprio campo possa contribuire a migliorare la comunità”.

Poi la spiegazione del logo: “Che rappresenta i nostri valori” ha illustrato Gardinazzi “. Abbiamo la cartina del territorio del comune di Casalmaggiore con i dodici simboli delle frazioni, che sono parte integrante della comunità e non periferia, e abbiamo il colore verde, che è quello della speranza. Soprattutto abbiamo una famiglia in movimento, vivace, perché questo nucleo dovrà essere al centro del nostro vivere e del nostro amministrare”. “La famiglia” ha insistito Gardinazzi “è il nucleo, la cellula della società: è il primo ammortizzatore sociale in tempo di crisi, è il luogo in cui il cittadino di domani viene educato, è il posto in cui si genera lavoro, pensando alle varie aziende a conduzione famigliare. Il rinnovamento della politica deve partire da lì, da una famiglia protagonista. Dobbiamo puntare poi sulla sussidiarietà come valorizzazione delle risposte che i cittadini mettono in campo per i propri bisogni, e a mantenere i contatti con le persone. Il progetto è condiviso da tutti noi e il nostro programma sarà a breve sul sito, ma dato che le sfide comportano competenze e rigore ci siamo affidati a Filippo Bongiovanni, che ha maturato una buona esperienza a livello locale e provinciale”.

Lo stesso candidato sindaco ha poi preso la parola, non prima di avere incassato il “cinque” dal collega (in Provincia) e amico Giovanni Leoni: “Sono parole che mi stimolano e mi portano a mettere ancora più grinta e volontà. Casalmaggiore deve uscire dall’immobilismo e dal declino e lo può fare condividendo valori fondamentali in partenza; in secondo luogo occorre metterci la faccia e ognuno di voi si sta prendendo una grande responsabilità. Orgoglio e fiducia sono le sensazioni che provo in questo momento: orgoglio perché credo di avere seminato bene e se due liste appoggiano la mia candidatura, significa che queste persone hanno capito che mi sono mosso non per interesse personale o di partito, ma per il bene comune; fiducia perché sono ottimista e sono convinto che faremo molto bene”.

Bongiovanni ha poi spiegato come si possa inquadrare la parola “lista civica” in un’area comunque decisamente marcata verso il centro-destra. “Nelle nostre riunioni abbiamo respirato un modo nuovo di fare politica. Siamo stati in grado di trascendere i partiti e di ascoltare le persone. Da questo punto di vista noi siamo sulla buona strada, qualcun altro ha qualche problema in più”. Quasi certamente il riferimento era a Orlando Ferroni e a Forza Italia…

In chiusura, almeno della parte istituzionale s’intende (e prima dei botti finali), ha preso la parola Gianfranco Salvatore. “Non forniremo un elenco di nomi, perché vogliamo trasmettere un entusiasmo condiviso prima che dei volti. Non ci siamo mai posti il problema di candidature o poltrone, ma solo del bene comune. Viviamo una crisi economica che trova le proprie radici in una crisi morale. E da lì noi dobbiamo e vogliamo partire”.

Da lì in poi il diluvio. Di attacchi. “Conosciamo Massimo Araldi e sappiamo che ogni tanto magheggia un po’ a sorpresa” ha spiegato duramente Stefano Busi, sostenitore della lista (e probabilmente candidato) “ma da Massimo Mazzoli ci aspettavamo coerenza e signorilità. Più volte ha spiegato che il vero obiettivo era “mandare giù Silla” e ora invece va in lista con lui, seguendo il diktat araldiano. Se questi sono i giovani politici, c’è da essere sconfortati. Noi preferiamo la coerenza”.

Secondo giro, secondo attacco. Stavolta da parte del senatore Giacinto Boldrini. “Io sono vecchio di età e di politica” ha spiegato “ma ho la sensazione che un progetto giovane come questo stia pagando o rischi di pagare ancora una volta decisione prese dall’alto e non a Casalmaggiore. Un braccio di ferro sopra di noi rischia di mettere in crisi il nostro progetto, ma mi auguro di sbagliarmi, perché sarebbe umiliante se Casalmaggiore non potesse esprimere il nuovo per una mentalità che guarda ancora al passato”. Chiaro riferimento alla componente del centro-destra che non ha voluto appoggiare Bongiovanni. Il quale ha ringraziato Boldrini per la fiducia ma sottolineato che “siamo oltre i partiti, dunque non è più un problema nostro. I giochini li fanno altri (in questo caso il messaggio di Bongiovanni era riferito probabilmente all’accordo Silla-Araldi con Mazzoli in lista, ndr) e ne pagheranno le conseguenze. Perché stavolta non saranno i cittadini a pagare”.

Infine un rapido accenno al programma. “Il lavoro al primo posto” ha specificato Bongiovanni “perché senza questo il problema rimane e il paese crolla, come sta già facendo. Porteremo incentivi e sgravi fiscali alle aziende, cercando di favorire l’insediamento a Casalmaggiore di grandi ditte con uno sguardo territoriale al Pgt”. Il resto arriverà di conseguenza nei prossimi giorni di campagna elettorale: per essere il primo giorno, di frecciate (e comunque anche di idee) ne sono già uscite abbastanza.

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