Cronaca

Concass, quattro
bandi in aiuto ai malati
non autosufficienti

Nella foto da sinistra Mario Bazzani, Katja Avanzini e Claudio Silla

CASALMAGGIORE – Una nuova opportunità per gli anziani e per chi è affetto da forme gravissime di disabilità. O meglio, quattro nuove strade per ottenere un contributo economico oppure un aiuto davvero ad hoc e costruito su misura per ogni esigenza. E’ questa la proposta messa in campo dal Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali sui comuni dell’area Casalasca serviti presentato mercoledì mattina nella sede di via Corsica a Casalmaggiore, alla presenza del sindaco casalese Claudio Silla, della responsabile Katja Avanzini, e di Mario Bazzani, presente in qualità di sindaco di Torre dè Picenardi ma soprattutto di membro del comitato di gestione.

“L’intesa del comitato è totale” ha precisato Silla “anche perché raramente in questi anni le decisioni non sono state prese all’unanimità. Precisiamo che se le misure B1 competono all’Asl, la Regione lascia ai Consorzi e ai comuni la possibilità di lavorare sulle misure B2, che qui infatti vogliamo proporre. Parliamo di fondi statali che, tramite le Regioni, vengono proprio girati ai Consorzi, i quali hanno libertà di disporne in progetti di aiuto. Stiamo parlando infatti del cosiddetto fondo di non autosufficienza”.

Il finanziamento e i relativi bandi, che sono già attivi e hanno una precisa scadenza per la presentazione della domanda (che poi vedremo), coprono dunque le richieste di persone con disabilità al 100% (appunto, non autosufficienti) e con una certificazione Isee dal valore inferiore a 16mila euro. “Si tratta di bandi che ogni area provinciale istituirà. Noi come Casalasco iniziamo da subito” ha spiegato Silla “poi toccherà a Cremona e Crema sulle aree competenti. Lo scorso anno il fondo di non autosufficienza era stato azzerato, quest’anno invece è stato fatto un passo avanti, mettendo a disposizione in totale, per quanto concerne Regione Lombardia, 40 milioni di euro. Il Concass gestirà un fondo da oltre 126mila euro”.

Questo fondo è stato poi ripartito come segue: 26425 euro saranno destinati al bando sostegno alla vita indipendente (scadenza per le domande fissate il 16 maggio per la prima tranche e il 26 settembre per la seconda), 65mila euro per il sostegno alla domiciliarietà e per il potenziamento di servizi domiciliari attraverso voucher sociali (senza scadenza, ma preso in esame di volta in volta da commissioni ad hoc), 25mila euro per il sostegno al caregiver (l’aiuto in casa, di fatto) tramite famigliari attraverso buoni sociali (scadenza il 16 maggio e poi il 29 agosto) e 10mila euro per il caregiver professionale (tradotto, l’aiuto delle badanti; scadenza il 27 giugno).

In un caso, ovvero sul bando per il sostegno alla domiciliarietà tramite voucher sociali, è già stata predisposta una suddivisione dei fondi comune per comune, calcolata in base alla popolazione over 65 presente in ogni paese. Si passa dai 22692 euro di Casalmaggiore (con 3186 over 65) ai 755 euro di Voltido (con 106 over 65).  “E’ chiaro però” ha precisato Avanzini “che se ad esempio a Casalmaggiore la necessità fosse inferiore, una parte del fondo potrà essere impiegata su un altro comune. Queste che indichiamo sono cifre massimali da non sforare”.

“Il sostegno” ha poi aggiunto Avanzini “non avviene dunque tramite i famosi assegni da 800 euro, perché le risorse sono limitate e soprattutto perché preferiamo favorire percorsi ad hoc e dunque assegnare quanto è davvero necessario, senza sbilanciamenti e differenze di trattamento. Questi bandi servono a raggiungere un maggior numero di cittadini bisognosi, dato che ad oggi i servizi garantiti dal comune arrivano solo ad un 3 per cento della popolazione totale. Ma vogliamo favorire chi è davvero in difficoltà, tanto che al momento di stilare la graduatoria del bando ai primi posti metteremo chi è in attesa di entrare in Rsa, pur avendo già fatto richiesta. Insomma la priorità andrà alle situazioni di maggiore e più grave disagio”.

Il sostegno alla vita indipendente (primo bando) sarà rivolta in particolare ai ragazzi con disabili gravi, come quelli ospitati dalla Santa Federici o che si appoggiano all’Agorà a Casatico di Marcaria (fuori dal Casalasco, ma comunque ospitante anche ragazzi della nostra zona) per creare percorsi di autonomia e cercare di favorire l’indipendenza degli stessi ragazzi. Discorso diverso per i voucher sociali: in questo caso si ragiona in termini di prestazioni erogabili, che il Consorzio stesso (ente preposto a ricevere ed accogliere le domande per il bando) pagherà al cittadino che ne avrà diritto. Si passa dall’assistenza professionale a domicilio (18 euro all’ora), all’assistenza generica a domicilio (15 euro all’ora), alla teleassistenza (18 euro al mese più costi di attivazione), fino al trasporto con accompagnamento (18 euro all’ora più rimborso di 0.40 euro al chilometro). E ancora il servizio lavanderia a 18 euro a bucato e la consegna pasti a domicilio a 7 euro a pasto. In base a ciascuna situazione verrà consegnato un voucher con un tetto massimo spendibile in questi servizi.

“Tutto sarà a costo zero per l’utenza” ha precisato Bazzani “. Crediamo che questa iniziativa sia davvero molto valida, l’unica critica che avanziamo è sulla continuità di questi progetti, che per conto nostro meriterebbero di essere ripetuti ogni anno e invece ogni tanto subiscono stop che arrivano dall’alto. Come detto, questo fondo per la non autosufficienza nel 2013 era stato bloccato e ora è ripartito. Chiediamo alle istituzioni di consolidare queste iniziative anche per garantire maggiore serenità ai cittadini che usufruiscono di questi vantaggi, spesso indispensabili per condurre una vita dignitosa”.

Giovanni Gardani

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