Contro-manifestazione
degli attivisti per diritti
omo-transessuali
CASALMAGGIORE – C’è attesa a Casalmaggiore per la manifestazione di domenica delle Sentinelle in piedi, gruppo apolitico che mira a rivendicare i diritti della famiglia cristianamente intesa. Gruppo che a Cremona suscitò parecchie polemiche da parte in particolare dell’associazione Arcigay. La risposta, in questo caso da parte di alcuni cittadini, non si è fatta attendere nemmeno a Casalmaggiore.
“Vi scriviamo come cittadini della zona nonché in quanto lettori di questo giornale” spiega Stefano Volta, che si definisce attivista per i diritti delle persone e degli animali, assieme a due suoi colleghi che lo appoggiano in questa battaglia “per comunicarvi la notizia che domenica un gruppo di attivisti per i diritti umani assieme a semplici cittadini a cui sta a cuore la lotta alle discriminazioni, si ritroverà a Casalmaggiore in piazza Garibaldi dalle ore 10 alle ore 12 per affrontare la tematica dei diritti LGBT (Lesbiche Gay Bisessuali Transessuali) verso l’intera cittadinanza di questo paese”.
Una manifestazione, dunque, che anticiperà quella delle Sentinelle, prevista per metà pomeriggio, evitando in questo modo “scomodi” e pericolosi incroci. “Informazione e riflessione” spiegano i tre attivisti “saranno le parole chiave della giornata. Gli attivisti parleranno con chiunque voglia discutere di questa tematica estremamente attuale al fine prendere coscienza di come leggi o anche semplici atteggiamenti possano colpire i diritti di alcune categorie di persone limitandoli o addirittura negandoli completamente. Lo spirito che porta noi cittadini ad abbandonare i propri impegni per “scendere in piazza” è dato da una situazione sempre più intollerabile e inconcepibile in una società che si batte per una tanto teorica quanto lontana uguaglianza concreta di tutte le persone. Domenica infatti un gruppo dalle dichiarazioni fortemente omofobiche denominato “Le sentinelle in piedi” metterà in scena un flash mob silenzioso per protestare contro la parità in ambito etico e legislativo tra omosessuali e eterosessuali”.
Da qui parte anche una critica al comune. “Le autorità comunali meritano sicuramente una forte critica per aver approvato e legittimato che oggi un gruppo fondamentalista religioso come questo possa indisturbato diffondere le proprie ideologie discriminatorie verso le persone omo-transessuali. L’obiettivo sarà quindi di spiegare ai cittadini di Casalmaggiore, e in generale a chiunque si voglia avvicinare alla parte di piazza scelta per questo importante evento, che:
– Tutte le persone sono uguali indipendentemente dalle loro scelte di vita, di genere e sessuali
– Omo/trans-fobia non sono opinioni ma pregiudizi e discriminazioni
– Non si deve dare ulteriore spazio alle religioni di invadere la politica in uno stato laico. Si deve quindi necessariamente e istantaneamente cessare di confondere ciò che per alcune religioni è peccato con ciò che la legge definisce reato o vietato”.
Gli attivisti citano poi alcune leggi anche a livello continentale. “E’ noto come l’Unione Europea, con una risoluzione del Parlamento Europeo del 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini, abbia ribadito chiaramente: “Il Parlamento Europeo, considerando che le famiglie nell’Ue sono diverse e comprendono genitori coniugati, non coniugati e in coppia stabile, genitori di sesso diverso e dello stesso sesso, genitori singoli e genitori adottivi (…) invita gli Stati membri a elaborare proposte per il riconoscimento reciproco delle unioni civili e delle famiglie omosessuali (…) al fine di garantire un trattamento equo per quanto concerne il lavoro, la libera circolazione (…) e la tutela dei bambini. E si rammarica dell’adozione da parte di alcuni Stati membri di definizioni restrittive di “famiglia” con lo scopo di negare la tutela giuridica, nonché i privilegi economici, alle coppie dello stesso sesso e ai loro figli”.
“L’Italia” prosegue il comunicato “invece di accogliere questo lungimirante consiglio, sebbene nella nostra nazione siano accaduti clamorosi atti di violenza e denigrazione contro individui LGBT tali da spingere alcune giovani vittime persino al suicidio, preferisce troppo spesso permettere il manifestarsi impunito di idee retrograde, conservatrici se non puramente bigotte. Nonostante la costituzione definisca che tutti abbiamo gli stessi diritti, in Italia chi è omosessuale non può nemmeno sposarsi. Questo significa non solo che le coppie dello stesso sesso non avranno mai accesso ai privilegi economico-giuridici a cui possono accedere quelle persone che nascono eterosessuali, ma anche che quindi la discriminazione di fondo non viene combattuta bensì agevolata dalla legge.
Inoltre nella sentenza n. 138/2010 della Corte Costituzionale, gli stessi giudici costituzionali hanno riconosciuto che le coppie dello stesso sesso sono portatrici di interessi e di pretese che devono essere disciplinate e garantite, dando sostanzialmente una bella “tirata di orecchie” ai nostri politici inadempienti e troppo soggetti all’influenza di religioni di varia natura assolutamente incompatibile con il loro ruolo”.
Vi è poi un passaggio sui diritti negati. “Tra i tanti diritti violati e negati alle persone trans-omosessuali, troviamo anche il diritto ad adottare un bambino o una bambina. Per chiarire con un esempio: accettiamo genitori single come normalità, siamo consci che per due genitori è più facile crescere un figlio o più, ma rifiutiamo di accettare due genitori dello stesso sesso. E per quale ragione? È inoltre doveroso sottolineare come la richiesta di adozioni delle centinaia di migliaia di coppie omosessuali aiuterebbe notevolmente a dare una famiglia a tutti quei bambini che in tutto il mondo sono orfani (non risolverebbe purtroppo il problema della burocrazie e degli stati che rifiutano le adozioni verso l’estero, ma sarebbe un incredibile sprono ad attivarsi per cambiare le legislazioni nazionali e internazionali, semplificare le burocrazie e abbattere i costi di adozione). Anche dal punto di vista psicologico è ormai chiaro che non sussiste nessun timore fondato di un disagio da parte di bambini adottati da coppie omosessuali”.
Affermazioni sostenute, secondo gli attivisti, da alcune autorevoli dichiarazioni. “L’associazione psicologi italiani scrive: “L’Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale […]. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psicosociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano. In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano dello stesso sesso”.
Lo stesso orientamento ha l’American Psychoanalytic Association: “E’ nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”. Anche l’American Academy of Pediatrics, che rappresenta oltre il 99% dei professionisti di settore Statunitensi, è infine a sostegno delle famiglie omogenitoriali”.
“A chi infine giudica l’omosessualità” prosegue il comunicato “come un qualcosa di sbagliato definendola “innaturale”, ricordiamo che centinaia di specie e migliaia di razze hanno abitualmente rapporti omosessuali, molti dei quali non si limitano ad un rapporto esclusivamente sessuale ma proseguono e si evolvono in veri e propri rapporti affettivi tra animali dello stesso genere. Ricordando una vecchia citazione di Albert Einstein potremmo dire che “ l’omofobia e la transfobia sono delle ben strane malattie: colpiscono gli eterosessuali ma fanno fuori gli omosessuali e i transessuali”. E’ dunque qualcosa, l’omo-transfobia, su cui gay, lesbiche, transessuali, bisessuali possono fare ben poco. O meglio, possono fare quel che fanno da decenni: manifestare, urlare, arrabbiarsi, denunciare. Ma il grosso del lavoro deve essere compiuto dagli eterosessuali, compresi noi che stiamo scrivendo questo comunicato. Anzitutto con un lavoro culturale di autoformazione e sensibilizzazione di chi ci circonda, in secondo luogo attraverso un sostegno pieno e concreto a eventi informativi come questo, terzo attraverso la volontà ferma e decisa di porre fine al più presto questi atteggiamenti discriminatori, senza se e senza ma”.
Da qui l’invito finale rivolto direttamente ai lettori. “Chiediamo quindi ai cittadini di dire basta alle violenze, ai soprusi, alle prevaricazioni, al bullismo non per un giorno, ma per sempre. Vorremmo che tutti voi che leggete questo comunicato veniste ad affrontare il tema pubblicamente con noi in piazza, mettendo da parte i vostri pregiudizi, provando a immedesimarsi nelle vittime di queste discriminazioni. Se i vostri figli fossero omosessuali, non vorreste forse per loro la felicità, la loro dignità e la loro libertà?”.
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