Politica

Carta del Po senza
problemi, Cri polemica
Il Paes invece salta

Nella foto le minoranze e Damiano Chiarini

CASALMAGGIORE – Il consiglio comunale post mozioni, interpellanze e interrogazioni è iniziato soltanto attorno alle 23 di martedì. Con un’annotazione doverosa: senza due assessori (Ettore Gialdi e Paola Daina) e due consiglieri (Enrico Valenti e Maurizio Bernini), la maggioranza ha fatto appello al senso di responsabilità delle minoranze, che avrebbero potuto fare mancare il numero legale, interrompendo la seduta, con l’uscita dall’aula. Un gesto scongiurato fino all’ultimo punto con qualche polemica (prima volta della mancanza del numero legale per l’amministrazione Silla). Vediamo però nel dettaglio la discussione.

CARTA DEL PO – L’impegno del comune di Casalmaggiore per il rispetto della Carta del Po è stato votato all’unanimità dinnanzi a Damiano Chiarini dell’associazione Persona Ambiente, a Marzio Azzoni presidente della Canottieri Eridanea e a Paolo Antonini numero uno degli Amici del Po. Sono stati proprio questi i soggetti che più hanno spinto perché Casalmaggiore firmasse la carta d’impegno. “Questa amministrazione ha fatto tanto e tanto potrà fare per il nostro fiume” ha preso la parola il sindaco Claudio Silla “cercando di valorizzare una golena di oltre 600 metri e un Plis costruito con acquisizione di aree dal demanio grazie al lavoro del Consorzio Forestale. Ci stiamo impegnando anche sul turismo, con l’attracco da diporto che tra poco sarà pronto. Mi preme sottolineare che, se dovesse nascere l’Unione del Po tra comuni limitrofi, Casalmaggiore potrà poi dialogare con un’entità di 10mila abitanti, di un certo peso. Il fatto che il nostro fiume sia inserito nello stesso nome dell’Unione è un bel segnale”.

Damiano Chiarini ha poi spiegato come la “Carta viene approvata da tutte le forze politiche, non solo dalla maggioranza”, spiegando che alcuni comuni come Martignana hanno già aderito alla Carta e presto arriveranno anche gli ok di Colorno, Mezzani e Boretto. “Perché il Po unisce e dunque entrambe le sponde si impegneranno per il Po”. Chiarini ha poi ricordato i punti della Carta: “Sollecitare l’informazione, tutelare la floria e la fauna, realizzazione la rinaturalizzazione della golena, valorizzare le aree della golena con cicloturismo e pescaturismo, intensificare i controlli dell’acqua, garantire maggiore sicurezza agli attracchi e, come fulcro, creare una cultura dell’acqua con giornate di sensibilizzazione”. Chiarini ha poi spiegato che il prossimo 6 settembre si terrà la terza Discesa sul Po (durante la seconda venne presentata la Carta del Po) e lì si inizierà a monitorare il lavoro delle amministrazioni, che annualmente saranno interrogate per verificare il reale impegno.

Il consigliere di minoranza Orlando Ferroni, pur appoggiando la carta del Po definendola fondamentale, ha spiegato che l’amministrazione Silla dovrà ora entrare in azione e non più limitarsi a promesse, elencando una serie di azioni già intraprese deleterie per la golena: “A due mesi dal voto avete improvvisamente fretta” ha provocato Ferroni “. Forse bisognerebbe andare al voto una volta all’anno. Prima però avete venduto Sala Lido, che poteva essere il fulcro per il lavoro in golena, in compenso avete mantenuto una cava di ferro di fianco al porto, avete tenuto un bosco dove non entra nemmeno Tarzan. E poi ci sono i 600 pescatori che da cinque anni chiedono la lanca di Santa Maria: secondo me gliela concederete a una settimana dal voto. Finiamola con questa vostra farsa”. Ferroni si è scaldato particolarmente sulla Commissione Golena, della quale fa parte. “E’ stata riunita due volte in cinque anni. Dovete vergognarvi”.

L’ok di Carlo Gardani (“già sottoscrissi la Carta in vece del sindaco a Viadana, da Bortolino”) e Filippo Bongiovanni (“siamo favorevoli a questi valori, tanto che già abbiamo approvato in Provincia il progetto Vento di una ciclabile sul Po”) è arrivato senza problemi, mentre gli assessori Carla Visioli e Tiziano Ronda hanno ricordato l’impegno per il turismo, con i Distretti del Commercio e la nuova area camper. Silla ha poi ricordato Umberto Chiarini, mentre Marco Gerevini, consigliere della Lega, parlando da ex cacciatore si è augurato una maggiore tutela del Po.

CROCE ROSSA E SANTA FEDERICI – La concessione dell’area in zona Baslenga, vicino al tiro a segno, per la costruzione di nuove sedi di Croce Rossa Italiana e Cooperativa Santa Federici ha scaldato non poco il consiglio. Carlo Gardani ha chiesto la sospensione del punto. “Siamo d’accordo con le due associazioni, ma parliamo di un terreno agricolo peraltro vicino a un poligono di tiro. Soprattutto contestiamo il modus operandi di questa amministrazione: avete deciso voi, senza mai coinvolgerci e avete portato le cose fatte, come al solito. Non vogliamo uscire dall’aula, non vogliamo fare ostruzionismo, ma veniteci incontro e trattiamo questo punto in un’altra seduta, con calma”.

Silla ha respinto la proposta. “Se volete uscite dall’aula, ma riporteremo il punto nel consiglio del prossimo 10 aprile. Il tema non è nuovo e l’amministrazione ha già esperito altre soluzioni, su tutte quella dell’ex ospedale, ma non sono percorribili. La proposta che portiamo oggi è frutto di due anni di lavoro”.

Gardani ha incalzato: “Di queste idee ne avete parlato voi, senza mai proporci nulla”, mentre Bongiovanni ha confermato. “Abbiamo molti immobili sfitti o in abbandono, perché non fare una ricerca di mercato?”. L’assessore Pierluigi Pasotto ha allora chiesto se vi fossero altre aree individuate dalle minoranze per provare a rimandare il punto. Bongiovanni ha suggerito di fare un’indagine di mercato, mentre Gardani ha proposto l’area ex Macello ed ex Enel, solo per fare due esempi, con Ferroni che ha invece proposto una zona della struttura del Busi, “che invece di investire per l’Asl potrebbe farlo per la Santa Federici”.

Silla ha spiegato che la ricerca è stata fatta dai tecnici e da Lipreri del comune: “Temo sia tardi per altre soluzioni”. “Siamo sicuri” ha chiesto Gardani “che i tecnici del comune non sbaglino mai e siano sempre affidabili? Magari sono anche loro oberati. Il fatto che il sindaco minacci di spostare il punto tra quindici giorni sa di presa in giro. Io non uscirò dall’aula, perché voglio collaborare, ma per l’ennesima volta questa maggioranza fa tutto in casa, senza ascoltare gli altri”. Bongiovanni ha poi evidenziato il fatto che il contratto della concessione di superficie è troppo sbilanciato a favore del comune. “E dato che parliamo di due associazioni meritorie si poteva venire loro incontro”. Il punto è passato, per la Croce Rossa, con l’astensione di Gardani, per la Santa Federici, con l’astensione di Gardani e Ferroni.

ADESIONE AL PATTO DEI SINDACI – Il numero legale è mancato subito dopo. Le minoranze sono uscite al momento di votare l’adesione al Paes, che impegna i sindaci dei vari comuni e città a raggiungere l’obiettivo 20-20-20 per quanto concerne l’inquinamento e il risparmio energetico. Come noto l’Unione Europea punta sui comuni per la riduzione dei consumi di fonti primarie del 20%, la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20% e l’aumento del 20% delle quote di fonti rinnovabili. Il tutto da ottenere entro il 2020. Silla ha spiegato che molti comuni limitrofi attendono l’adesione di Casalmaggiore per poi accodarsi. Da qui l’attacco e la proposta di Bongiovanni. “Il Paes esiste dal 2008: improvvisamente avete tutta questa fretta di votarlo. Hanno già aderito Unione Foedus e Palvareta Nova, pure più piccoli di noi, qui Casalmaggiore è in grave ritardo e ha perso la chance di partecipare in passato a bandi della Fondazione Cariplo. Approvare questo atto a due mesi dalla scadenza elettorale, mi pare un tentativo di mettere lì qualcosa che dovrà poi impegnare la prossima amministrazione. Condivido i principi del Paes ma le tempistiche non sono corrette”.

Infine la querelle tra Pasotto e Bongiovanni, con l’assessore che ha accusato il consigliere, da vicepresidente della Provincia, di predicare bene e razzolare male, dato che la Provincia poche settimane fa ha optato per il recesso da un altro patto (per la rete re.ady, in materia di cultura gender), che di fatto vincola chi verrà dopo. “Un conto è recedere, un altro impegnarsi e impegnare qualcun altro. Avete avuto cinque anni di tempo: magicamente scoprite il Paes a due mesi dalle elezioni” ha risposto Bongiovanni. Silla ha chiuso spiegando che “lo abbiamo fatto adesso perché solo ora abbiamo avuto i dati del monitoraggio”.

La Lega è uscita dall’aula, seguita da Listone e Casalmaggiore per la Libertà e il punto è così slittato. “Vi siamo venuti incontro su Croce Rossa e Santa Federici, potevate venirci incontro su questo punto, rimandandolo” ha spiegato Gardani uscendo dall’aula, che ha aggiunto: “Questa è la vostra solita arroganza manifestata da cinque anni”.

redazione@oglioponews.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...