Cronaca

Viaggio nell’India
che soffre: l’avventura
di Massimo e Angela

Nella foto Massimo e Angela e il Taj Mahal

CASALMAGGIORE – Sulla carta potrebbe sembrare un semplice viaggio turistico che, di per sé, non fa poi molta notizia al di là della metà esotica. In realtà, invece, il tour organizzato da Viaggi Avventura nel Mondo prevede un contatto diretto con la realtà sociale indiana, che non è ovviamente soltanto un Paese enorme da cartolina.

Sull’aereo che è partito giovedì da Milano Malpensa per fare scalo a Francoforte e arrivare poi a Nuova Delhi, in un gruppo di venti persone da tutta Italia, sono saliti anche due casalesi, Massimo Pasini e Angela Marinelli, tifosissimi del Milan. Stavolta l’avventura non sarà calcistica ma, per così dire, sociale. “E’ una bella idea che abbiamo deciso di sposare” racconta Massimo, impiegato in comune a Casalmaggiore “. Non è il solito viaggio turistico e non osserveremo soltanto l’India di facciata, anche se non mancheranno nemmeno queste tappe. Sarà un modo per confrontare il lusso di una piccola parte di popolazione con la povertà estrema e le condizioni di miseria della maggioranza di essa”.

Da Nuova Delhi al Varanasi in autobus, nella realtà delle grandi strade indiane: Jaipur, Agra, Khajurao, Orcha Varanasi. Con tappe “aristocratiche” come quella al Taj Mahal, ma anche visite alla città abbandonata di Fatepur Sikri, la fortezza di Amber, i palazzi di Gwalior e i famosi ghat sul fiume Gange Yamuna di Benares nella zona Varanasi. “Il bello di questo tour è che non si prenotano mai alberghi di lusso, ma spesso si sceglie sul posto e ci si adatta anche a condizioni non sempre ottimali. Per questo più che di un viaggio potremmo parlare di un’avventura. Io personalmente voglio conoscere l’India vera, quella che soffre, anche se solo per dieci giorni cercheremo di regalare un sorriso a queste persone. Da parte nostra abbiamo portato qualche ricordo che possa essere utile in particolare ai bambini nelle scuole: abbiamo con noi un po’ di materiale didattico che regaleremo loro molto volentieri. La speranza è che questi dieci giorni, dal 13 al 23 marzo, che sicuramente segneranno noi, possano aiutare anche loro”.

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