Gussola, centrosinistra
riunito sotto il nome
di Stefano Belli Franzini
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Nella foto da sinistra Fortunati, Belli Franzini e Franchi
GUSSOLA – La notizia era ormai nell’aria, ora ha assunto anche tutti i crismi dell’ufficialità: è il 30enne Stefano Belli Franzini, gussolese doc, il nuovo candidato sindaco dell’area di centro-sinistra, anche se la lista che lo sosterrà in vista delle elezioni di maggio 2014 (e della sfida con il sindaco uscente di area centro-destra, Marino Chiesa) sarà una civica senza simboli di partito.
Belli Franzini, come detto, è un volto giovane, da pochi mesi divenuto segretario del Partito Democratico di Gussola, ruolo che però il 30enne sarà disposto ad abbandonare in caso di elezione a primo cittadino. Impiegato tecnico, Belli Franzini ha un passato da sportivo: è stato anche il portiere del Gussola Calcio in Prima categoria fino a cinque anni fa.
Il nuovo candidato sindaco è stato presentato da Pierluigi Franchi e Mirko Fortunati, ovvero i due consiglieri di minoranza che hanno corso in due blocchi distinti, ma pur sempre appartenenti alla stessa area politica, nel 2009. Una divisione considerata da molti come il vero suicidio del centro-sinistra, che, sommando i voti delle due correnti, avrebbe probabilmente vinto. A Marino Chiesa è arrivata una risposta dallo stesso Belli Franzini e da Fortunati: “Ha avanzato la proposta di una lista unica, perché non ha senso parlare di partiti in un comune con meno di 3mila abitanti. Il succo del discorso è valido, ma sono parole vuote: quando avrebbe dovuto dialogare con noi, è sempre mancato l’approccio e molte decisioni sono state prese senza avere consultato le minoranze. Ci spiace ma la sua richiesta arriva tardi”.
AGGIORNAMENTO
Ad introdurre la conferenza stampa di presentazione del candidato unico della sinistra gussolese hanno provveduto i due capigruppo consiliari. Pierluigi Franchi ha ripercorso le fasi che hanno portato all’accordo: “Una collaborazione naturale nata dalla condivisione di vari temi. Quel che conta è lo scopo, che consiste nel governare bene il comune coinvolgendo i cittadini”. Come nel caso della pista ciclabile: “Un’azione dal significato politico. L’ascolto dei cittadini ha portato ad una visione concreta delle priorità, al di là della scelta della maggioranza di cambiare strada”. La scelta di Belli Franzini: “E’ conseguente alla volontà di rinnovamento, coinvolgendo nuove generazioni e capacità. La lista non avrà simboli di partito, ma sarà aperta a chi metterà volontà, capacità ed entusiasmo”.
Dal canto suo Mirko Fortunati ha aggiunto: “Abbiamo lavorato per individuare chi potesse dare voce a chi vuole dare una svolta al paese. Io e Franchi siamo disposti a trasmettere quale che abbiamo visto nei 5 anni. Vogliamo creare una squadra in cui non ci siano ruoli di secondo piano. Sulla base delle criticità osservate ci prepariamo a stendere il programma”. Sulle avance del sindaco Chiesa di convergere in una lista unica: “Una buona idea, di questi tempi è la soluzione migliore. Non abbiamo risposto subito, ora possiamo dire che l’approccio è stato sbagliato. Non vogliamo l’uomo solo al comando, ma un gioco di squadra vero. Il suo proposito sarebbe stato da applicare sin dal giorno dopo le scorse elezioni, mentre al contrario la maggioranza non ci ha mai coinvolto nelle decisioni. Il fatto poi che abbia precisato di essere disponibile a patto che il sindaco lo facesse ancora lui la dice lunga”. Sul tema unioni: “Abbiamo richiesto noi di invitare al dialogo Martignana, che condivide con noi l’appartenenza al territorio, al di là delle incomprensioni personali. La realizzazione dell’unione con Torricella e Municipia, e sperabilmente Martignana, è un punto impegnativo del nostro programma”.
Su questo tema, segnaliamo che proprio sabato a Martignana ci sarà un nuovo vertice degli amministratori.
Chiudiamo col protagonista della conferenza stampa che si è tenuta presso la sala Vaia, sopra l’ex bar Coop. “Per avere un’idea del programma – ha esordito Stefano Belli Franzini – credo basti fare il giro del paese, e la lista sarà parallela al programma. L’obiettivo è di allargare il consenso esprimendo i bisogni reali, ascoltando. I nomi in lista verranno dopo la prima analisi”. Sulla candidatura: “Ho 30 anni, mi ritengo giovane, non è stato semplice accettare. E’ stata una scelta meditata, ho detto sì perché amo il mio paese e voglio continuare a viverci. L’ho vissuto come paese vuoto, e in decadenza, con la gente esclusa da eventi usati come spot. Questo deve cambiare, il paese non è diviso in fazioni”. Se sarà eletto lascerà la carica di segretario del Pd? “L’impegno che richiede amministrare non mi consentirà di fare il segretario. L’ideologia deve esserci, ma l’amministrare il bene comune non richiede faziosità”. Sull’unione: “E’ il futuro, per poter mantenere i servizi, e il nostro paese ha bisogno di servizi essenziali. L’ordinario va gestito in modo ordinario, lo straordinario in modo straordinario, al contrario di quanto avvenuto finora. Importante sarà anche la partecipazioni a bandi, ma su progetti reali e sui quali si creda fortemente”.
Ultima domanda ad un segretario Pd, tenuto conto di recenti dichiarazioni pro Renzi di Chiesa. Chi è più renziano tra voi due? “Bisogna vedere quando si è renziani. Quando fa comodo o quando ci si crede?”.
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