Cronaca

Progetto ‘zona 30’,
prima accelerata: presto
una sperimentazione

Nella foto, Simoni, Dondè e Silla in municipio

CASALMAGGIORE – Una decisa accelerata per un progetto che fa della moderazione il punto di partenza. Casalmaggiore proverà con una sperimentazione a diventare una ‘città slow’, ovvero un comune in cui le vie del centro storico hanno il limite di velocità consentita ai veicoli fissato a 30 km/h. Un modo per garantire maggior sicurezza agli utenti deboli della strada (pedoni e ciclisti), più vivibilità ai residenti e meno inquinamento acustico e atmosferico. Lunghi passi verso l’approdo alla velocità moderata sono stati mossi venerdì mattina a Casalmaggiore, in via Baldesio prima e in municipio poi. Giancarlo Simoni del gruppo Gasalasco Oglio Po ha fatto da guida nel centro cittadino all’architetto Matteo Dondè, uno dei massimi esperti italiani in fatto di mobilità sostenibile, che farà da consulente per una futura sperimentazione della ‘zona 30’ in un’arteria stradale urbana casalese.

Con ogni probabilità, l’esperimento verrà condotto in via Baldesio, con “proposte alternative di sosta, con stalli per auto alternati tra i due lati della via, per far capire agli utenti della strada come sia possibile andare piano”, ha spiegato Dondé nell’ufficio del sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, che si è detto disponibile ad elaborare un progetto concreto e ponderato. “Non è contro le auto”: ha precisato Dondè, “è a favore di una moderazione della velocità che migliora la sicurezza e la qualità della vita. In altri comuni che hanno sperimentato la ‘zona 30’ sono stati gli stessi residenti poi a volerla mantenere. Le stesse abitazioni delle vie ‘slow’, inoltre, aumentano il proprio valore immobiliare”.

Tanti vantaggi, che comprendono anche una diversa concezione dell’arredo urbano: “Con un week end di sperimentazione – spiega Simoni – si potrebbe far vedere alla cittadinanza, coinvolgendo anche scuole e bambini, come può essere una ‘zona 30’ e come questa può cambiare in meglio la qualità della vita. Senza dimenticare il commercio”. Ecco perché la sperimentazione non lascerà nulla al caso. Una prova di un paio di giorni, dopo la quale si potrà decidere se adottare i 30 km/h o meno: “Una grande suggestione. Ci lavoreremo. Anche l’Anci si è già espresso favorevolmente sulle città slow”, ha commentato Silla. Oltre all’Anci, anche l’Europa ha detto sì alle ‘zone 30’: “In Italia siamo sempre in ritardo”, ha ironizzato Donde. Casalmaggiore potrà però recuperare tempo, “con un progetto da gestire in maniera partecipata – ha puntualizzato il sindaco Silla – valutando al meglio una proposta che può diventare programmatica per l’amministrazione comunale del prossimo quinquennio”. A Terni, Reggio Emilia e in molte città europee (Parigi compresa), le ‘zone 30’ sono già state introdotte ed hanno trovato riscontri positivi tra i residenti.

Simone Arrighi

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