Le “Amiche” riempiono
il Comunale. E con
la mostra serata rosa
Nella fotogallery alcuni momenti del concerto del Comunale e la mostra di Antonella Pizzamiglio
CASALMAGGIORE – Questa volta le mimose hanno fatto solo da riempitivo, o da coreografia, posate sul palco a ricordare che il fiore simbolo delle donne, e dell’essere donna, va di moda in questo periodo e per la precisione verrà regalato in quantità considerevoli il prossimo 8 marzo. Per far filtrare il messaggio, però, le “Amiche per la musica” capitanate dalla casalese Lara Ferrari, che di mestiere fa la cantante professionista e in platea aveva pure le allieve dei suoi corsi, hanno usato le corde vocali, mentre Antonella Pizzamiglio, ispirata fotografa che gestisce l’atelier DondolandoArte di Martignana di Po, ha fatto affidamento proprio sui suoi scatti.
E’ riuscita così pienamente, con questi ingredienti, la serata del Teatro Comunale di Casalmaggiore, che ha regalato oltre due ore di divertimento (che diventano più di tre se consideriamo il prologo dell’inaugurazione della mostra fotografica nel Ridotto del Teatro, che ha avuto luogo all’incirca alle 20 di sabato) e soprattutto ha raccolto un aiuto concreto, perché economico, per l’Associazione Mia, da oltre un anno attiva anche sul Casalasco per aiutare donne in difficoltà ad aprirsi, a confrontarsi e, nei casi più gravi, a fuggire dalle violenze domestiche.
Non a caso insomma il mese dedicato alla donna, marzo, si è aperto con questa iniziativa: le “Amiche”, come ha ricordato Bobo Rivieri, conduttore della serata dal palco del Teatro, sono giunte alla loro quarta reunion. “Ogni anno scelgono un’associazione onlus diversa da aiutare” ha raccontato Paola Mantovani dell’associazione Mia per Casalmaggiore, poco prima dell’inizio del concerto “e siamo davvero soddisfatte che quest’anno abbiano scelto noi. Peraltro abbiamo riempito il Comunale (noi c’eravamo e confermiamo, ndr) e questo dimostra che anche il rapporto tra Mia e assessorato alla Cultura di Casalmaggiore, oltre che con il Teatro stesso, è in crescita ed è proficuo. Inizialmente ci confrontavamo essenzialmente con l’assessorato alle Pari Opportunità, grazie alla figura di Paola Daina nel doppio ruolo di assessore e di esponente di Mia. Ora, invece, anche il direttore del Teatro Giuseppe Romanetti ha accettato alcune nostre proposte: qui abbiamo portato, poche settimane fa, “I monologhi della vagina” e qui siamo riusciti a fare arrivare, proprio l’8 marzo prossimo, “Lolita”, il capolavoro di Nabokov in una versione molto particolare”.
Il biglietto d’ingresso, per tutti, costava 1o euro: le stesse “Amiche per la musica” hanno provveduto alla prevendita e lo spettacolo ha in effetti fatto registrare il tutto esaurito (circa 400 presenze). Ora questi soldi, tolte le cosiddette spese vive, saranno investiti da Mia su due filoni, come ha spiegato anche Claudia Barbieri, salita sul palco a inizio serata per ringraziare i partecipanti anche a nome della presidente Annise Grandi, presente a Teatro: attività educative e d’ascolto per il centro Mia, ma anche preventive, come gli incontri sul territorio, l’ultimo dei quali è stato organizzato proprio sabato mattina con gli studenti del Romani. “Il prezzo popolare del biglietto è stato scelto per avvicinare tutti al nostro mondo: questi concerti di stampo popolare servono anche a fare arrivare il messaggio a un pubblico che altrimenti non avremmo” ha spiegato Paola Mantovani.
Coordinato al mixer suoni da Emanuele Piseri e con la partecipazione di quattro band di strumentisti tutte al maschile (alcuni elementi hanno ruotato per garantire il turn over durante l’esibizione), il concerto ha spaziato su un repertorio di canzoni molto note, principalmente in lingua inglese e italiana. Capolavori immortali come “I say a little prayer for you” di Aretha Franklin, o successi molto recenti come “Try” di Pink. E ancora Zucchero con “Diamante”, Modugno con “Nel blu dipinto di blu” e Celentano con “Pregherò” (nella doppia versione inglese e italiana). Senza dimenticare “One” degli U2, ormai un classico, il gran finale ha visto l’esecuzione di “Let it be” dei Beatles, della collettiva “We are the world” e di “We are family” delle Sister Sledge. Diciannove, in totale, i brani eseguiti dalle otto “Amiche”, che si sono date il cambio tra voci soliste, coriste e meritati riposi.
Come detto, ad introdurre la serata, nel Ridotto del Teatro Comunale, è stata la mostra di Antonella Pizzamiglio, inaugurata un’ora prima del concerto iniziato attorno alle 21: una decina di foto di grande formato, realizzate con ispirazione e tono artistico, con la donna sempre al centro, scelta come soggetto principale. Su tutte, ha colpito molto il quadro “Il silenzio”, che raffigura una figura femminile nascosta però da fogli di giornale che riportano come notizia centrale proprio casi di violenza sulle donne. Una mostra che si potrà visitare anche nei prossimi giorni per dare credito al percorso iniziato sabato sera e fare sì che la scossa contro la violenza sulle donne non si esaurisca nel concerto comunque riuscito del Comunale.
Giovanni Gardani
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