Cronaca

“Albanese di m….”
Razzismo in campo
al Comunale di Viadana

Nella foto l’esterno dello stadio Comunale di via al Ponte a Viadana

VIADANA – Bruttissimo episodio, peraltro ripetuto durante la partita di domenica scorsa, quello verificatosi durante il match tra Viadana e Quarantolese in Prima categoria, poi vinto 2-1 dalla squadra di casa.

A finire nel mirino, in particolare, due calciatori della squadra gialloblu, ossia Elsi Gjoka, attaccante di origine albanese classe 1995 da sempre residente a Viadana, tanto che è cresciuto nel vivaio canarino, e Sylvain Margini, terzino classe 1990 nato in Madagascar ma già cittadino italiano, entrambi militanti nel team allenato da Angelo Boni. In un contesto incattivito dall’agonismo eccessivo e dal campo al limite della praticabilità i due giocatori sono stati letteralmente tartassati e presi a male parole.

Passi (se proprio vogliamo) per i tanti falli e per gli insulti, ma a nessuno, nemmeno tra il pubblico, sono sfuggite le offese a sfondo razzista verso i due giocatori, apostrofati con frasi che suonavano più o meno così: “Albanese di m…” o “Marocchino del c…”. Al di là dell’ignoranza geografica nel secondo caso (Margini non è marocchino, ma se proprio malgascio, perché così si chiamano gli abitanti della grande e bella isola dell’Oceano Indiano), rimane il fastidio per un tormento “psicologico” ripetuto per tutta la partita nei confronti dei due giocatori.

Se con Margini gli insulti si sono via via placati, anche perché il calciatore ha risposto per le rime, di fatto difendendosi verbalmente, con Gjoka, più timido per carattere, gli episodi si sono ripetuti fino quasi al 90′, quando il ragazzo non ci ha più visto e, dopo avere “somatizzato” in silenzio i maltrattamenti, ha spintonato un avversario, dando il via ad una piccola rissa in campo. Gjoka è stato anche espulso nell’occasione. A fine gara alcuni spettatori avrebbero minacciato qualche giocatore della Quarantolese, reo di avere provocato con frasi a sfondo razzista il loro beniamino. In particolare uno dei giocatori modenesi si sarebbe allontanato dal campo nascosto nel vano bagagli del pullman onde evitare conseguenze peggiori. La situazione è poi tornata alla normalità e una vera e propria caccia all’uomo non c’è stata: rimane però il ricordo di un episodio che bene non fa allo sport e sul quale sarebbe meglio riflettere, specie perché giunto da un campo di Prima categoria…

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