Politica

Caso ‘Ndrangheta,
Tipaldi si autosospende
dal Pd, non dalla giunta

Nella foto il comune di Viadana

VIADANA – Carmine Tipaldi non fa più parte del Partito Democratico. Almeno per un po’ di tempo. Non un’espulsione ma un’autosospensione decisa dall’assessore comunale di Viadana, finito al centro delle polemiche dopo l’intercettazione tra due malavitosi della ‘ndrangheta. Lo rende noto in un comunicato il Pd provinciale di Mantova, che tratta anche altre questioni, prima fra tutte quella del tesseramento ai circoli. “La pubblicazione del contenuto dell’intercettazione riguardante la conversazione tra due pregiudicati per reati legati alla ‘Ndrangheta, che a quanto risulta nel 2006 affermavano “Viadana è nostro”, impegna indubbiamente il Partito Democratico di Mantova a rafforzare il proprio impegno nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata e alle sue infiltrazioni nel tessuto sociale economico e politico. Un tema che ormai è da ritenersi imprescindibile per chiunque si proponga come amministratore di un territorio, anche del nostro”.

“Con queste finalità” prosegue il comunicato “il PD per questo farà tutto ciò che è necessario per testimoniare la  trasparenza e la difesa dei valori che sono alla base del impegno politico e sociale di tutto  il partito e dei suoi appartenenti. Essere in prima linea contro il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata richiede  che il PD si ponga, per primo, al di sopra di ogni sospetto e al riparo da qualsiasi dubbio, anzitutto in merito alla propria impermeabilità. Per queste ragioni, il tesseramento del 2014 che inizierà nelle prossime settimane da parte dei Circoli territoriali richiederà un preciso accurato monitoraggio da parte della Federazione Provinciale”.

Poi il passaggio inerente alla figura di Tipaldi. “Nel caso specifico riguardante l’assessore Carmine Tipaldi di Viadana va detto che, malgrado le polemiche che si trascinano da tempo, dalle nostre verifiche non risulta che ci siano indagini aperte e, pertanto, per noi egli deve essere considerato un cittadino innocente. Tuttavia, al fine di tutelare se stesso e il Partito Democratico, l’assessore Tipaldi ha deciso di auto-sospendersi dal partito. Ribadiamo, inoltre, in tal senso la totale fiducia nella Magistratura”.

Uno degli ultimi passaggi del comunicato rimarca proprio l’intenzione di non voler giudicare prima che siano i poteri competenti a farlo. “Sottolineiamo anche che non è nostra intenzione mettere in atto dei “processi” personali ai nostri iscritti: indendiamo ritenerli tutti, nessuno escluso, persone innocenti fino alla conclusione del terzo grado di giudizio, se mai ve ne fosse uno.

Infine, si invitano tutti gli iscritti al Partito Democratico di Mantova, i volontari, i dirigenti, gli amministratori pubblici eletti e nominati che fanno riferimento al PD, a non dividersi sul tema della legalità, sul quale è univoco il nostro impegno come partito. Chiediamo pertanto a tutti di non utilizzare questi temi e queste vicende in modo improprio, a fini politici personali o di corrente. Non crediamo sia interesse di nessuno eccedere, per toni e tempi, in polemiche sterili e personali, soprattutto quando nella propria veste si rappresenta il partito nel suo insieme, in qualità di iscritti o dirigenti, o addirittura in qualità veste di rappresentanti delle istituzioni”.

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